Non è ancora terminato l’incubo per l’Emilia Romagna, sconvolta da due giorni dalle alluvioni che hanno causato 13 vittime, migliaia di sfollati ed evacuati, oltre a un numero ancora non definito di eventuali dispersi. Le ultime vittime di cui si è avuta notizia sono due agricoltori, marito e moglie di 73 e 71 anni, trovati morti nel loro appartamento di Russi, comune del Ravennate, nelle scorse ore invaso dall’acqua a causa dell’alluvione.
Inoltre A Sant’Agata sul Santerno sono morti un anziano allettato trovato in casa e una donna al momento non identificata mentre in un’abitazione di Castel Bolognese è stato trovato il corpo di un uomo. Un’emergenza che “non è ancora finita”, ha detto il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin.
n questi giorni la pioggia ha devastato intere città e paesi: sono stati oltre 20 i fiumi esondati, 280 le frane e oltre 400 le strade interrotte. I comuni colpiti dall’alluvione sono 42 e almeno 10mila gli sfollati soprattutto dalle province di Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna. In ginocchio la città di Lugo, sommersa dall’acqua. La macchina dei soccorsi non si è mai fermata, con centinaia di interventi anche nella giornata odierna per prestare soccorso a tutte le persone colpite dall’alluvione.
L’allerta rossa prosegue ed è stata confermata in Emilia Romagna anche oggi. Molti degli oltre venti fiumi che sono esondati sono infatti ancora in piena e si spera solo che non torni la pioggia a ingrossarli. Senza contare che gli argini hanno sofferto molto e il terreno è saturo. Anche le scuole restano ancora chiuse in diverse località. Intanto è iniziata la conta degli enormi danni, con tante aziende rimaste in ginocchio. Un “nuovo terremoto”, l’ha definito il presidente della Regione Stefano Bonaccini, proprio a pochi giorni dall’anniversario del sisma del 2012. Martedì prossimo è stato fissato un Cdm che varerà provvedimenti a sostegno dei territori colpiti: sarà deliberato lo stato di calamità.
Sarà allerta rossa anche per le frane. Se la pianura è stata infatti funestata dalle inondazioni, la montagna e la collina sono alle prese con le frane: sono oltre 280, di cui 120 particolarmente importanti in 58 comuni. Nel solo Comune di Modigliana, nell’Appennino forlivese, ne sono state censite 71. Tantissime le strade ancora chiuse e ancora disagi alla circolazione ferroviaria. L’autostrada è stata riaperta, ma in molti tratti si circola a una sola corsia con lunghe code perché servono ancora molti lavori. E la Città metropolitana di Bologna ha inviato ad Autostrade per l’Italia la richiesta di riaprire un vecchio tratto di A1 in disuso per aggirare una frana. Questo permetterebbe di liberare decine di famiglie in questo momento bloccate.