fbpx
adv-764
<< CULTURA

Mostra promossa dalla Fondazione ATM: ‘Un racconto infinito’ di Giuseppe Ravizzotti

| 3 Maggio 2023 | CULTURA

Scrive Carlo Franza
Restano centrali le immagini di un racconto che incendia il percorso artistico di Giuseppe Ravizzotti, immagini di limpida intelligenza, capaci di comunicazioni semplici e impiegate nella linea d’una ricerca energica, di mirate allegorie, tra elementi cromatici chiaroscurali e architetture di segno, tracciati lirici e articolazioni formali che individuano ogni struttura delle opere e ne movimentano i fermenti che circoscrivono il senso delle immagini. Donne giovani e non, figure, profughi mossi in processione, madri, paesaggi di un tempo che diventa mito. Ogni opera va letta con lo stesso esame sentimentale e biografico, evocativo e dolente, grazie all’inquietudine del segno e alla sua ripetibilità visionaria, estreme essenze emotive e circospezioni tematiche dentro cieli aperti e originali, ma anche di speranza. Potremmo senza dubbio dire che questo lungo e circoscritto racconto di Giuseppe Ravizzotti umanizza la materia, perché la fisionomia del mondo muove la suggestione di una figuralità che potrebbe dirsi profetica, la natura inventa se stessa a contatto con la qualità e l’estasi, e l’artista è sempre pronto a cogliere le istanze della luce che in ogni opera vi ha calato, e non solo, e soprattutto i presentimenti della “condizione umana”. Il gioco della luce anima e fa rifluire ossessivamente la visione della solitudine. La vaga trama del segno e i processi visivi che rimandano a Scanavino e accerchiano anche i canoni espressivi di Mathieu, esprimono una componente essenziale dell’ansia di vivere, la descrizione dell’esistenza. Il suo racconto è una storia civile e umana, carica di oggettiva amaritudine, intrisa di concezione memoriale, che recuperano altamente le esigenze della
coscienza.

Cerco un incontro, ma la restituzione sono solo domande (80x80cm)

Prima che il silenzio diventi insopportabile (210x150cm)

LOCANDINA RAVIZZOTTI

Biografia dell’artista
Giuseppe Ravizzotti nasce a Vignale (NO) nel 1960. Vive e lavora a Caltignaga – Novara. Inizia a dipingere nel 1982. Dopo una lunga pausa riprende la pittura nel 2006. Nel 2008 ha inizio il periodo pittorico che lo avvicina all’action painting di J. Pollock e all’interpreta- zione pittorica dell’espressionismo astratto di M. Rothko, De Kooning, Sam Francis, Motherwell, G. Richter, Corpora, E. Vedova, lasciando spazio alla spontaneità del rapporto dell’artista con l’opera ed al privilegiato ruolo dell’inconscio nel processo creativo. Ciò che vuole comunicare con i colori, i tratti, la materia e la combinazione tra essa sono le proprie emozioni, le gioie e le sofferenze che da “dentro” escono prendendo forma attraverso il dipinto, in modo unico ed appassionato, fulcro della sua creatività. Questa passione ed emozioni lo spingono a presentarsi al pubblico, per comunicare ed esprimere la propria anima, sperimentare che “anche le Forme Astratte devono assomigliare a Qualcosa”. Comincia ad esporre nel 2008. Nel 2011 sente il bisogno di proporre opere dal gesto figurativo più dichiarato perché comprende che certe sensazioni, questioni intime, messaggi e sofferenze hanno bisogno di essere “lette” ed “espresse” con “linguaggi differenti dall’astratto”, che certe vibrazioni devono essere codificate con “figure e forme conosciute”. Ecco il perché del figurativo “contaminato”, rigorosamente in Bianco e Nero, che non abbandona il dripping sempre presente “sotto alla figura” come “segno”, “graffio”, “taglio”, “anima”. E’ il bisogno di esplorare il corpo e di esprimere attraverso il linguaggio del corpo sensazioni forti, messaggi e provocazioni, respiri sospesi, quasi a dire in un reciproco ma comprensibile messaggio silenzioso, ecco, io sono così. Un filone pittorico, che accoglie echi che giungono dall’altra dimensione dell’universo interiore, quella da cui affiora una peculiare dimensione
poetica. Parallelamente all’attività di pittore, dal 2011 si esibisce in Live Performances esplorando l’improvvisazione gestuale accompagnato da musica dal vivo, dando vita ad opere di grandi dimensioni composte da un insieme costituito tra i 200 ed i 400 tasselli ognuno di dimensioni 10x10cm, unici, autenticati, numerati e firmati di pugno. Gesto & Musica. Piccole opere che diventano ognuna “parte del tutto”. Ha tenuto collettive a Firenze, Milano, Roma, Spotorno, Fucecchio, Novara, Savigliano, Torino, Punta Ala, Moniga del Garda, Capri, Oleggio, ecc. Ha tenuto personali a Milano, Novara, Livorno, Rho, Bologna, Trieste Galliate, Spongano, e Firenze. Nell’aprile 2022 è l’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, ad invitarlo a tenere una mostra personale dal titolo “Narrazioni dell’oggi” al Plus Florence di Firenze nel Progetto “Scenari”. Ed è ancora il Prof. Carlo Franza ad invitarlo nel Progetto “Disseminazione monumentale a Venezia” in occasione della 59ma Biennale d’Arte di Venezia nel 2022. Nel 2023 una sua mostra dal titolo “Un racconto infinito” si tiene alla Fondazione ATM di Milano nel Progetto Nuovo Atlante delle Arti-Tredici, presentata dal Prof. Carlo Franza. Presente su quotidiani, riviste e diverse trasmissioni televisive. I suoi lavori sono stati passati in Aste Ufficiali. Della sua pittura si sono interessati vari critici.

TAG: Carlo Franza, Fondazione ATM Milano, Giuseppe Ravizzotti
adv-414
Articoli Correlati
WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com