Sindacati e opposizione contro il Decreto lavoro, atteso domani in un Cdm che stasera sarà preceduto dall’incontro della premier Giorgia Meloni con Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Landini definisce “una follia” tagliare il Reddito di cittadinanza. Parla invece di “provocazione” la segretaria del Pd, Elly Schlein, riferendosi alla scelta del governo di varare il provvedimento proprio il giorno della festa dei lavoratori: un decreto “spot”, secondo i dem, che spinge il lavoro precario e non combatte il lavoro povero.
Sul banco degli imputati ci sono il merito e il metodo, hanno detto i sindacati alla vigilia dell’incontro a Palazzo Chigi, che vedrà accanto alla presidente del Consiglio i ministri dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro, Marina Calderone. “Agli incontri ci andiamo”, ma “è chiaro che essere convocati la domenica sera per un provvedimento che hanno già deciso e faranno il lunedì mattina non è quello che chiediamo”, dopodiché “valuteremo i risultati”, chiarisce Landini.
Intanto è già in campo la mobilitazione unitaria che vedrà Cgil, Cisl e Uil in piazza per tre volte di fila, di sabato e fino a fine maggio (a Bologna il 6, a Milano il 13 e a Napoli il 20), proprio per chiedere di cambiare le politiche economiche e sociali.
L’attenzione è sulle misure che saranno approvate lunedì: con l’addio al Reddito di cittadinanza, dal primo gennaio 2024 arriverà l’Assegno di inclusione, come misura di contrasto alla povertà, rivolto alle famiglie in cui sono presenti disabili, minori o over-60 e che potrà arrivare a 500 euro al mese, cui aggiungere 280 euro se il nucleo vive in affitto. Verrà erogato per 18 mesi e potrà essere rinnovato, dopo lo stop di un mese, per periodi ulteriori di 12 mesi.
Stretta del beneficio invece sugli occupabili: per loro farà il suo esordio lo Strumento di attivazione al lavoro dal primo settembre 2023, in cui la formazione con la partecipazione ai corsi diventa vincolante. Sarà di 350 euro e al massimo per 12 mesi, non rinnovabili.
In arrivo anche un intervento sui contratti a termine, con meno vincoli sulle causali per i rinnovi oltre l’anno (fino a 12 mesi non sono richieste): secondo l’ultima bozza, le causali sono affidate ai contratti collettivi o, in assenza della previsione contrattuale, individuate dalle parti per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva.
“La nostra è una Repubblica fondata sul lavoro e sul lavoro dignitoso. Chiedo al governo di cambiare rotta”, afferma Elly Schlein. Ed è proprio al primo articolo della Costituzione che si richiama anche la manifestazione del Primo maggio a Potenza di Cgil, Cisl e Uil. Il pacchetto lavoro “rischia di precarizzare ancor più il lavoro, di rendere i lavoratori più fragili”, sostiene il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. Anche il M5S parla di “decreto precariato”.
Risponde il deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi: “Il governo Meloni si sta battendo contro il lavoro povero diminuendo il cuneo fiscale sulle buste paga”. Mentre da Forza Italia, il senatore Maurizio Gasparri rimarca che il primo maggio il governo si riunirà “per provvedimenti concreti” e invece ci sarà “chi si diverte” al concertone.