“Le modifiche previste da questa legge sulle pensioni entreranno in vigore gradualmente a partire dall’autunno”. Il presidente francese Emmanuel Macron ha esordito con queste parole nel suo discorso tv ai francesi dopo aver confermato di aver promulgato la legge di riforma che da 3 mesi provoca proteste nel Paese. La riforma delle pensioni “era necessaria per garantire la pensione di tutti e per produrre più ricchezza per la nostra nazione”, dice Macron, secondo cui “mentre il numero dei pensionati aumenta e la nostra speranza di vita si allunga, la risposta non poteva essere quella di abbassare le pensioni o aumentare i contributi di chi lavora”.
Nel suo discorso in tv, il presidente Macron, parlando della contestata riforma delle pensioni, ha detto: “La riforma era necessaria, ma è una riforma accettata? Chiaramente non lo è. Nonostante mesi di concertazione, non si è potuto trovare un consenso. E me ne rammarico, dobbiamo trarne tutti gli insegnamenti”. “Ho sentito la rabbia dei francesi. Ho sentito nelle manifestazioni un’opposizione alla riforma – ha continuato il presidente – ma anche una volontà di ritrovare senso nel proprio lavoro, di migliorarne le condizioni, di avere carriere che permettano di progredire nella vita”. Poi ha aggiunto: “Nessuno può restare sordo” davanti alla “rabbia espressa” dai francesi, “soprattutto io”.
Macron ha proposto ora, dopo l’approvazione della riforma delle pensioni, “l’apertura di tre cantieri”, quello riguardante il lavoro, quello sulla giustizia e quello sul progresso. Sul primo, il presidente si è rallegrato per la creazione “di 1,7 milioni di posti di lavoro negli ultimi 6 anni” e ha affermato di voler “avviare la riforma del liceo professionale perché il maggior numero dei nostri adolescenti e acceda a formazioni qualificanti e al lavoro”. Macron ha aggiunto di voler varare nelle prossime settimane con i partner sociali “un nuovo patto della vita sul lavoro”. L’intervento di Macron è stato criticato dai principali leader dell’opposizione, da Jean-Luc Melenchon, che ha parlato di un discorso “completamente fuori dalla realtà”, a Marine LePen, secondo la quale Macron mette in atto una “pratica del potere scollegata, solitaria e ottusa”.
In concomitanza con il discorso alla nazione del presidente Emmanuel Macron, intorno alle ore 20, si sono tenuti concerti di pentole davanti a numerosi municipi e prefetture francesi per protestare contro la riforma delle pensioni. Dopo il discorso di Macron si sono registrate tensioni e manifestazioni spontanee. Ci sarebbero oltre 2.000 manifestanti a Parigi, più di mille a Rennes, centinaia a Lione e Marsiglia e ancora a Nantes e a Bordeaux dove si registrano scontri come nella capitale, dove le forze dell’ordine hanno fatto uso massiccio di gas lacrimogeni nel settore Strasbourg Saint-Denis.
Macron si è rivolto questa sera ai francesi con un discorso il cui obiettivo è tentare di riallacciare il dialogo con la popolazione dopo la contestata promulgazione della legge di riforma delle pensioni, tra venerdì e sabato scorsi. La pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale soltanto poche ore dopo il via libera del Consiglio costituzionale è stato interpretato dai sindacati e dall’opposizione come l’ennesima “provocazione”.
“Fino all’ultimo mostra disprezzo” ha detto il leader della Cfdt, Laurent Berger. I sindacati e i partiti che si sono opposti alla riforma che aumenta da 62 a 64 anni l’età pensionabile si dicono determinati a continuare la battaglia, anche se dal punto di vista istituzionale il percorso della riforma si è completato. Macron vorrebbe “voltare pagina” e “passare ad altre riforme” – come ha sottolineato la premier Elisabeth Borne – ma il ricorso alla fiducia per far passare in parlamento una legge che la maggior parte dei francesi non voleva ha lasciato il segno. I sindacati – che si riuniscono anch’essi in giornata per mettere a punto la strategia – vogliono tenere alta la temperatura sociale e non lasciar spegnere la protesta. Per il 1 maggio, la leader della Cgt, Sophie Binet, vuole in piazza “un’onda popolare e storica”. Berger auspica che in quella giornata “vengano battuti tutti i record quanto a manifestanti in piazza”.