fbpx
adv-820
<< ECONOMIA

Riforma fiscale configura la nuova Irpef

| 19 Marzo 2023 | ECONOMIA

Per i redditi più bassi, fino a 20mila euro, ci possono essere perdite pari a 150 euro o anche risparmi fino a 100 euro. Discorso diverso per le fasce alte, quelle con redditi tra i 50mila e i 60mila euro, il cui beneficio è invece assicurato, visto che possono risparmiare anche 1.150 euro. Su questo doppio binario si innesta la nuova Irpef disegnata dalla riforma fiscale.

Secondo le intenzioni del governo il progetto dovrebbe essere operativo a partire dal 2024 e dovrebbe vedere il passaggio delle aliquote Irpef da 4 a 3, con un sensibile ampliamento del primo scaglione (quello al 23% fino a 15mila euro di reddito), al fine di ricomprendere molti lavoratori dipendenti.

Numeri veri ancora non ci sono, ma c’è un progetto, stilato dalla Fondazione nazionale commercialisti, che ha simulato un calcolo Irpef per tre diverse tipologie di reddito (dipendente, pensionato e autonomo) e quattro diverse soglie reddituali (20mila euro, 35mila, 50mila e 60mila), immaginando tre scenari e mettendoli a confronto con la situazione attuale.

La prima ipotesi, più costosa, prevede un abbassamento di sette punti della terza aliquota (23% fino a 15mila euro; 28% fino a 50mila; 43% oltre 50mila), e porterebbe addirittura ad una perdita, pari a 150 euro, per un reddito di 20mila euro.

E invece per gli altri redditi cosa potrebbe succedere? La simulazione prevede un risparmio per gli altri scaglioni, anche se con forti differenze: appena 100 euro per chi dichiara 35mila euro e addirittura 1.150 euro per i redditi più alti.

In un secondo scenario, leggermente meno costoso del precedente, le tre aliquote hanno un rialzo verso l’alto: 23% fino a 28mila; 33% fino a 50mila e 43% oltre 50mila. In questo modo ci sarebbe un guadagno per tutti, dai 100 euro per un reddito da 20mila euro ai 400 euro per chi dichiara 35mila euro, fino ai 700 euro dei redditi più alti.

Una terza ipotesi, ancora meno costosa (23% fino a 28mila, 35% fino a 50mila e 43% oltre 50mila), garantirebbe 100 euro di risparmio per la fascia più bassa e 260 euro per tutti gli altri redditi oltre i 28mila euro.

Come evidenzia la Fondazione nazionale commercialisti, “le modifiche ipotizzate comportano guadagni in valore assoluto maggiori per i redditi più alti per via della struttura progressiva dell’Irpef a scaglioni, ma in termini relativi, i guadagni sono maggiori per le fasce più basse”. In ogni caso il fattore decisivo restano “le modifiche eventualmente apportate alla no tax area e al sistema delle detrazioni e delle altre spese deducibili, che potranno incidere sui redditi più elevati a seconda delle scelte operate”.

TAG: dichiarazione dei redditi, Irpef, riforma fiscale
adv-77
Articoli Correlati