
“Non è esagerato dire che gli ultimi giorni siano stati i più lunghi della mia carriera. Sono infuriata, dispiaciuta, e questi sono i sentimenti che accompagnano la mia determinazione a rafforzare quest’istituzione. L’Europarlamento è sotto attacco, la democrazia europea è sotto attacco”. Così la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola ha aperto la Plenaria del Pe con uno statement sul “Qatargate”.
Ed è arrivato il via libera dell’Aula dell’Eurocamera alla richiesta di mettere in agenda un dibattito sullo scandalo corruzione per martedì pomeriggio: sul “Qatargate” ci sarà una risoluzione, che verrà messa al voto giovedì mattina. Intanto quattro dei sei fermati nell’ambito delle indagini sulle sospette tangenti dal Qatar all’Europarlamento restano in carcere. La giustizia belga ha convalidato gli arresti di Antonio Panzeri, Francesco Giorgi, Niccolò Figà-Talamanca e della vice presidente del Parlamento Ue Eva Kaili (a cui intanto Atene ha congelato tutti i beni).
La decisione è arrivata, come previsto, a 48 ore dal fermo. Tutti “compariranno mercoledì davanti alla Camera di consiglio” per una prima udienza, ha annunciato la procura federale belga. L’accusa è quella di partecipazione a organizzazioni criminali, riciclaggio e corruzione. Rilasciati con la condizionale il padre di Kaili e il quarto italiano, Luca Visentini, segretario generale della confederazione internazionale dei sindacati.
La presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen rispondendo ad una domanda sul Qatargate, ha detto: “Le accuse contro il vicepresidente del Parlamento europeo sono estremamente preoccupanti, molto gravi, è una questione di fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, e questa fiducia richiede i più alti standard di indipendenza e integrità. Ho già proposto la creazione di un organismo etico indipendente che copra tutte le istituzioni dell’Ue”.
Poi ha aggiunto: “Stiamo controllando ogni dettaglio sul registro della trasparenza, abbiamo regole molto chiare per tutti i commissari, stiamo controllando alla luce di quello che è successo al Parlamento europeo. Finché non ci saranno nuove informazioni siamo allo status quo, ma se dovesse emergere qualcosa di nuovo dovremo reagire”.
Nella comunità europea di Bruxelles l’imbarazzo cresce. La presidente Metsola è stata costretta a rientrare da Malta e a recarsi di persona al domicilio di Tarabella in quanto la Costituzione belga prevede che un eletto possa essere perquisito solo alla presenza del presidente della Camera d’appartenenza. “Il Parlamento sta collaborando attivamente e pienamente con le autorità di giudiziarie per favorire il corso della giustizia”, ha sottolineato Metsola.
Le conseguenze dell’inchiesta andranno oltre l’ambito giudiziario. “È un danno di reputazione molto serio. Il Parlamento europeo è sempre stato la punta di diamante dal punto di vista dei diritti. È una vicenda vergognosa e intollerabile” e “se sarà confermata potrebbe essere una delle più drammatiche storie di corruzione di questi anni”, è stato il giudizio del commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni.
Nel Pe c’è già chi chiede un giro di vite sulla presenza e l’azione dei lobbisti, che a Bruxelles sono tanti, provenienti da tutto il mondo e spesso anche influenti. Dal punto di vista politico, un cono d’ombra potrebbe calare sui Socialisti. Manon Aubry, leader del gruppo The Left, ha ricordato come per mesi abbia cercato di portare in Aula una risoluzione sul Qatar, trovando l’opposizione innanzitutto del gruppo S&D.
E una volta che la risoluzione è finalmente finita nell’agenda della Plenaria, la richiesta della sinistra di votarla è passata solo per 16 voti. “È uno scandalo aberrante e riprovevole. Abbiamo chiesto l’attivazione dell’articolo 21 del regolamento del Pe per il decadimento della vicepresidente Kaili e per costituirci parte lesa”, ha sottolineato la vice presidente dell’Eurocamera ed esponente del Pd, Pina Picierno.
Al momento l’unica eurodeputata coinvolta da misure cautelari (assieme a Giorgi, che è il suo compagno) resta la greca Eva Kaili. Per Tarabella non è scattato nessun fermo ma la commissione di vigilanza del Partito socialista belga lo ha convocato perché dia delle spiegazioni. Tarabella è stato eletto in Vallonia ma ha le sue radici in Versilia.
All’Eurocamera infine è scattata la corsa all’esame delle votazioni dei diversi gruppi su dossier in qualche modo legati ai Paesi del Golfo. Uno di questi, la liberalizzazione dei visti qatarini, sarebbe dovuto approdare presto in Plenaria. Ma ora l’inchiesta complica tutto, anche i rapporti tra Bruxelles e il Qatar.