
Il piano allo studio del futuro governo per superare la riforma Fornero e lasciare il lavoro a 58-59 anni con 35 di anzianità sembra non dispiacere al presidente dell’Inps Pasquale Tridico. “Credo che tutte queste riforme siano orientate a un principio giusto, ovvero quello di garantire una certa flessibilità in uscita rimanendo ancorati tuttavia al modello contributivo”, ha dichiarato Tridico rispondendo ai cronisti a Palermo sulla cosiddetta “Opzione Uomo”.
“Su questo eravamo orientati anche durante il governo Draghi. Quindi, se si va in questa direzione poi ovviamente la politica deciderà, ma si sembra che si sia abbastanza in linea rispetto a quello che si stava facendo”.
“‘L’Opzione Donna’ ha avuto un tiraggio rispetto alla platea del 25%, un dato che dimostra che la scelta è stata fatta da meno di un terzo delle donne”, ha poi aggiunto Tridico. “Dato basso? È una scelta. Tutti sanno che col modello contributivo se si va in pensione prima si va con un minore assegno pensionistico. È normale nel nostro modello contributivo, ce lo abbiamo dal ’95, l’abbiamo riconfermato con la riforma Fornero”.
Per l’Inps “la spesa totale nel 2021 è stata di 385 miliardi di euro tra pensioni e assistenza: abbiamo speso circa 60 miliardi per prestazioni Covid tra cassa integrazione, bonus per gli autonomi e altro”. “Continuiamo a dire che il 65% del reddito di cittadinanza va al Sud”, ha concluso Tridico, “ma dimentichiamo di dire che il 70% delle prestazioni Covid sono andate al Nord. Anche per un fattore di onestà nei confronti di tanti cittadini del Sud, bisogna guardare alla spesa nel suo complesso e non ai 7,6 miliardi che all’anno si spendono per il reddito di cittadinanza”.