
Favorire una crescita economica inclusiva e sostenibile, allargare le opportunità per tutti e semplificare radicalmente la vita ai cittadini. Sono questi i tre obiettivi generali del programma confezionato dall’alleanza Azione-Italia Viva, presentato il 18 agosto 2022.
Il programma è stato presentato nella Sala Nassirya del Senato: oltre al leader di Azione Carlo Calenda, presenti le ministre che sostengono il Terzo polo Mara Carfagna, Mariastella Gelmini ed Elena Bonetti, insieme a Maria Elena Boschi e Luigi Marattin.
Dall’utilizzo dei rigassificatori al ritorno prepotente dell’agenda Draghi, il programma di Azione e Italia viva riconferma tutti i punti principali che hanno tenuto banco in questi giorni di campagna elettorale, con qualche approfondimento e alcune novità.
Il programma è composto da 68 pagine, nelle quali sono illustrati i “punti programmatici per i seguenti 20 ambiti della vita pubblica: produttività e sviluppo; crescita del Mezzogiorno; energia e ambiente; lavoro; fisco; giustizia; sanità; scuola, università e ricerca; diritti e pari opportunità; giovani; welfare e terzo settore; pubblica amministrazione; trasporti; innovazione, digitale e space economy; agricoltura; cultura, turismo e sport; immigrazione; difesa e sicurezza; riforme istituzionali; Europa, esteri e italiani all’estero. Ecco i temi principali.
Quello delle navi per la trasformazione del gas liquido rappresenta solo il primo step della politica del Terzo polo. Sono previste tre fasi: la prima a breve termine per arrivare all’indipendenza dalla Russia, da raggiungere tramite rigassificatori e tetto al prezzo; la seconda sul medio periodo, nella quale ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030 con fonti rinnovabili; una terza per il lungo periodo, che prevede di includere il nucleare nel mix energetico per arrivare a “emissioni zero” nel 2050.
Per rilanciarlo si pensa all’introduzione di un salario minimo, in linea con i propositi di Pd e M5S, ma anche all’eliminazione del Reddito di cittadinanza dopo il primo rifiuto e a una riduzione di un terzo dopo due anni.
In contrasto con le politiche promosse dai pentastellati sembrano essere anche i provvedimenti pensati per la giustizia, con il ripristino della prescrizione sostanziale. Strizza invece l’occhio a Berlusconi, che nelle scorse ore ha proposto un provvedimento simile, l’introduzione di norme finalizzate a ridurre i casi di appello da parte.
Come anticipato da Matteo Renzi, c’è la parte dedicata all’elezione diretta del premier – il “sindaco d’Italia” -, ma accompagnata dal superamento del bicameralismo perfetto, come già tentato dallo stesso Renzi nel 2016, e da una accelerazione sull’autonomia.
Si parla poi di migrazione, da affrontare con un dicastero ad hoc e “accordi di cooperazione con i Paesi di origine e di transito”, ristabilendo “una distinzione tra profughi umanitari e migranti economici”. Su questo versante viene richiamata lacollaborazione con i Paesi dell’Ue da intensificare e rivedere.
Si propone l’abolizione dell’unanimitànel processo decisionale e l’adozione di una politica estera comune.
Su questo tema si annuncia una norma contro l’omotransfobia ma senza riferimenti alla legge Zan che Italia Viva contribuì a non far approvare. Per agevolare le future madri l’idea è quella di introdurre un “sostegno alle imprese per le spese di sostituzione di maternità”.
Per i giovani si pensa di portare l’obbligo scolastico da 16 a 18 anni e di estendere il tempo pieno a tutte le scuole primarie. Per i ragazzi c’è anche l’idea di “far conoscere la Capitale d’Italia tramite un viaggio gratis per tutti gli under 25”.
La proposta del viaggio gratis si affianca a quella di istituire, per la popolazione con Isee inferiore a 15mila euro, un carnet che consenta l’accesso ai luoghi della cultura con dieci ingressi gratuiti.