
Quando arriva l’estate non vedi l’ora di partire.
In tempi “normali” già in inverno hai organizzato le tue vacanze, ma per il secondo anno consecutivo non è stato così: le conseguenze del Covid hanno colpito soprattutto i viaggiatori appassionati di mete lontane.
Io, purtroppo, non sono una viaggiatrice, ma amo ascoltare i racconti dei miei amici di ritorno dai loro viaggi. Li inondo di domande ed aspetto, con grande curiosità, di guardare le foto che hanno scattato.
Quest’estate, la mia curiosità non ha trovato nutrimento né di foto né di racconti avventurosi. Così, mi sono data alla lettura di libri che raccontano di viaggi.
Tra questi, uno che mi ha colpito particolarmente è stato Sette Continenti Di Emozioni di Vincenzo Meleca (Tracce per la Meta Edizioni).
È un libro di oltre 300 pagine, tra racconti e fotografie, ma scritto in una maniera talmente gradevole che lo leggi senza accorgerti del tempo che vola.
Addestramento militare, spirito di avventura, curiosità innata, passione per i viaggi, ironia (che non guasta mai), queste le caratteristiche di un uomo che ha deciso di girare il mondo per seguire un sogno che teneva nel cassetto fin da ragazzo.
Ispirato da Tex Willer, suo eroe di carta, nel 2004 decide di ripercorrere i luoghi descritti nei fumetti e parte alla volta dell’America del Nord. Da allora il suo zaino è sempre pronto e dentro, ovviamente, non mancano mai matita, diario e macchina fotografica.
Proprio da alcuni di questi suoi viaggi è nato Sette Continenti di Emozioni.
Vincenzo, nel suo libro, passa da descrizioni mozzafiato e scene di pericolo estremo a gag tra lui ed i suoi compagni di avventure con una fluidità tipica solo di chi sa vivere le avventure col giusto spirito.
Divertentissime le parti dove racconta di lui e Paola che, viaggio dopo viaggio, scoprono l’amore.
Africa, America del Nord, America del Sud, Antartide, Asia, Europa, Oceania e Afghanistan. Qui, tra paesaggi incontaminati, luoghi a volte proibitivi, avventure, pericoli scampati, ferrate, salite, camminate infinite, fame, sete, stanchezza, viste mozzafiato, emozioni profonde per le meraviglie di Madre Natura,…proprio qui si muovono i suoi racconti.
Nell’opera non mancano riflessioni profonde come il momento dell’accoglienza da parte di popolazioni che hanno troppo poco perfino per loro stessi, eppure condividono con lo straniero e lo accolgono come fosse un dono e non una minaccia.
Leggendolo troverete questo e molto molto altro. Lettura consigliata.
Chi è Vincenzo Meleca?
Vincenzo è un avvocato Giuslavorista. Scrittore di decine di testi in materia di gestione delle risorse, giornalista pubblicista, ufficiale dell’esercito in congedo. Sicuramente un uomo che non si annoia e non fa annoiare. Ha scritto numerosi articoli e reportage. Traendo spunto dalle sue visite ai nostri contingenti in Afghanistan (2011) e Libano (2012) ha scritto tre romanzi: “L’ombra dell’Aquila”, “Una fine, un inizio”, “Il paradiso all’ombra delle spade”. Ma anche due libri di viaggi: “Ritorno a Dahlak Kebir” e “Arcipelago Dahlak”, nonchè quattro testi a carattere storico: “Storia di uomini, di navi e di guerre nel Mar delle Dahlak”, “I carri armati poco conosciuti nel regio esercito“, “Strani italiani“ e “Italiani in Africa Occidentale“. La sua collaborazione con alcune riviste del settore storico militare e con l’ufficio storico della marina prosegue tuttora.