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Rientro a scuola e Covid-19: le regole sul Green Pass

Multe da 400 a mille euro per chi non rispetta le norme
| 13 Settembre 2021 | SALUTE

Inizia il terzo anno scolastico in tempi di Covid-19. Oggi, lunedì 13 settembre, torneranno sui banchi i ragazzi di dieci regioni italiane, mentre hanno già finito la prima settimana di rientro gli alunni della provincia di Bolzano. Le ultime scuole a riaprire saranno, il 20, quelle di Puglia e Calabria.

La grande novità di settembre è l’obbligo del Green Pass per tutto il personale scolastico, esteso anche a chiunque entri negli istituti, genitori e accompagnatori compresi. Le regole e le polemiche: ecco tutto quello che serve sapere.

Sabato 11 settembre è entrato in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto del governo che estende l’obbligo del Green pass a “chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative”. Oltre al personale scolastico degli istituti di ogni grado – docenti, amministrativi, collaboratori – anche i genitori e gli eventuali accompagnatori degli alunni, come baby-sitter e altri parenti, per entrare a scuola dovranno presentare un Green Pass valido.

Esclusi dall’applicazione della norma sono “i bambini, gli alunni, gli studenti” e chi frequenta “i sistemi regionali di formazione”, a eccezione di “coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori”. Gli unici studenti ad avere l’obbligo di Green Pass, per partecipare alle lezioni in presenza, sono gli universitari.

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ribadisce ancora una volta l’importanza della misura: “Vogliamo che chiunque entri in una scuola possa essere sicuro”, ha detto a margine di un convegno a Reggio Emilia.

L’obbligo comporta inevitabilmente la necessità di effettuare controlli quotidiani. Il decreto affida il compito ai dirigenti scolastici o a chi ha la responsabilità degli “istituti scolastici, educativi e formativi”. Nel caso in cui l’accesso alle strutture sia motivato da ragioni di servizio o di lavoro, “la verifica sul rispetto delle prescrizioni deve essere effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro”. Ad esempio: il dipendente di una ditta di rifornimento alimentare che porta il cibo a scuola dovrà essere controllato dal proprio responsabile.

Il decreto prevede multe da 400 a mille euro per il personale, anche esterno, che verrà trovato sprovvisto di Green Pass. La sanzione si applicherà anche ai presidi e ai datori di lavoro per non aver vigilato correttamente.

Le regole sono valide, salvo proroghe future, fino al 31 dicembre 2021, data di scadenza dello stato di emergenza per la pandemia. Il controllo della validità dei Green pass, a partire da lunedì 13, passerà attraverso una piattaforma studiata dal ministero dell’Istruzione insieme a quello della Salute e al Garante per la privacy ed elaborata da Sogei.

Pensata per velocizzare le procedure di controllo, funzionerà così: lo strumento digitale sarà inserito nel Sidi – Sistema Informativo dell’Istruzione – a cui ogni mattina si collegheranno i presidi delle scuole (o chi da loro delegato) per verificare l’elenco dei pass attivi e non attivi nel proprio istituto. I certificati non validi verranno segnalati da una luce rossa, quelli validi da una luce verde. Al quinto giorno di invalidità del Green pass, scatta la sospensione dal lavoro senza stipendio per chi non è in regola.

Nessun problema di privacy per gli interessati, assicura il governo, che specifica come non sarà possibile conoscere la motivazione dei certificati non attivi. A far discutere alla vigilia del rientro è in particolare l’estensione dell’obbligo del Green Pass anche a genitori e accompagnatori.

“Le famiglie sono molto preoccupate”, dice Chiara Iannarelli, vicepresidente dei genitori di Articolo 26, associazione del Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola. L’estensione ai genitori “rischia di mettere in difficoltà tutti, ancor più chi ha tanti figli o ha organizzato già nonni e baby-sitter per l’accompagnamento dei bambini. C’è anche il rischio di creare discriminazioni: ci sarà il bambino che potrà salutare il genitore in classe e chi dovrà farlo dalla finestra. Ci auguriamo che il governo torni indietro”, ha detto Iannarelli.

I presidi italiani si dicono invece preoccupati che l’estensione dell’obbligo ai genitori possa creare problemi di gestione all’ingresso e all’uscita da scuola, con rischio di “code all’interno e all’esterno e assembramenti”.

L’Anief– Associazione nazionale insegnanti e formatori – ha già annunciato scioperi in date coincidenti con quelle dell’inizio delle lezioni nelle varie regioni. “Invece di investire – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – su personale, spazi e nuovi rapporti numerici alunni-docenti, si è deciso di scaricare le responsabilità addosso ai dipendenti scolastici pensando illusoriamente che il Green Pass possa garantire la sicurezza per la salute”.

“Noi siamo contrari a questa linea – prosegue Pacifico- tanto da non avere sottoscritto il protocollo sulla sicurezza, perché senza più il distanziamento quest’anno i focolai rischiano di superare quelli del 2020/21. Fermarci il primo giorno delle lezioni non fa certo piacere: è una scelta difficile ma purtroppo necessaria, perché chi governa la scuola deve sapere che si sta andando nella direzione sbagliata”.

Anche altre sigle sindacali scolastiche hanno detto la loro sull’estensione dell’obbligo del pass. Per Flc Cgil, la nuova norma è “logica conseguenza dell’attuazione piena del provvedimento”. Tuttavia, dice il segretario generale Francesco Sinopoli, “il governo ha scaricato la responsabilità sulle scuole mentre doveva procedere all’obbligo vaccinale. Bisogna non avere idea di come funzionano le scuole per pensare di attuare il Green pass a questo contesto”.

Per Maddalena Gissi, segretario generale Cisl Scuola, non c’è nulla di male nell’introdurre il Green pass anche per i genitori degli alunni. Importante sarebbe invece l’assunzione di nuovo personale, per organizzare al meglio le operazioni di controllo. Più critico Pino Turri di Uil Scuola, secondo cui le nuove regole “andranno ad aggravare la gestione di un sistema complesso. Quello che non si vuole comprendere è che le misure per la scuola non possono essere quelle usate per una pizzeria”.

Per quanto riguarda le regole anti Covid, bisognerà osservare turni di ingresso scaglionati tra i diversi istituti, così da scongiurare rischio assembramenti sui mezzi di trasporto pubblici. In aula, bisognerà osservare – per quanto possibile – il metro di distanziamento tra gli alunni. Gli ambienti andranno areati con costanza e tutti gli studenti dovranno indossare la mascherina, a eccezione di quelli di classi composte da alunni tutti immunizzati.

Proseguono intanto le vaccinazioni del personale scolastico. Stando ai dati di venerdì 10 settembre, l’88,44% del totale, mettendo insieme quelle di docenti, dirigenti e Ata, ha completato il ciclo vaccinale. Il 6,74% non ha ancora ricevuto la prima dose, mentre la percentuale di prime dosi si attesta al 93,16%. Abruzzo, Campania, Friuli Venezia-Giulia, Lazio e Toscana avrebbero raggiunto il 100% delle vaccinazioni, anche se i dati sono ancora in corso di verifica.

TAG: covid, Green Pass, scuola, studenti
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