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Stretta finale per la riforma degli ammortizzatori sociali per tutti

La proposta punta a garantire una tutela "universale" a tutti i lavoratori
| 5 Luglio 2021 | POLITICA

La riforma degli ammortizzatori sociali è alla stretta finale. La proposta punta a garantire una tutela “universale” a tutti i lavoratori, in ogni settore e a prescindere dalle dimensioni dell’impresa.

Con l’intesa di fine giugno tra governo e parti sociali sul blocco dei licenziamenti, c’è tra l’altro l’impegno condiviso ad una rapida conclusione della riforma, all’avvio delle politiche attive e dei percorsi di formazione.

Oltre ad essere un punto del Pnrr, la riforma è sollecitata da tempo sia dai sindacati sia da Confindustria, insieme all’avvio delle politiche attive e dei percorsi di formazione. L’obiettivo del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, è di portare l’impianto della riforma in Consiglio dei ministri entro luglio.

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Mercoledì 7 luglio Orlando incontrerà il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, per esaminare le risorse disponibili. Una parte di queste potrebbe provenire dalla sospensione del cashback, per un totale di1,5 miliardi di euro.

Altro incontro atteso è quello con le parti sociali, per tirare le fila sul testo, e non è escluso che possa arrivare sempre questa prossima settimana. L’obiettivo è rendere la riforma utilizzabile già da fine ottobre, puntando allo stesso tempo sul rafforzamento dei centri per l’impiego e sulla formazione permanente, per aiutare al reinserimento chi ha perso il posto di lavoro.

Si lavora all’estensione delle coperture per i lavoratori delle imprese fino a 5 dipendenti, oggi scoperti sia dalla cig sia dai fondi bilaterali e di integrazione salariale (Fis), e per allargarle per quelle fino a 15 dipendenti. Nell’ambito della riforma potrebbe trovare spazio anche un doppio intervento sugli strumenti di tutela in caso di cessazione del rapporto di lavoro, in particolare per rafforzare la Naspi, l’indennità di disoccupazione.

Le ipotesi sarebbero quelle di aumentarne l’importo e di estenderne la durata per i lavoratori over-55, fino a 36 mesi. Gli interventi costerebbero un miliardo l’anno circa per ciascun intervento, come indicato nei giorni scorsi dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico.

TAG: ammortizzatori sociali, cassa integrazione, lavoro, licenziamenti
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