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Fuga di cervelli: in 8 anni il 41,8% dei laureati preferisce l’estero

| 27 Maggio 2021 | ECONOMIA

Più laureati ma meno rispetto ad altri Paesi Ocse. E, soprattutto, più “cervelli in fuga”. Un fenomeno cresciuto del 41,8% rispetto al 2013. A rivelarlo sono i dati diffusi oggi dalla Corte dei Conti nel Rapporto sul sistema universitario 2021.

La Corte dei Conti riconduce i dati “alle persistenti difficoltà di entrata nel mercato del lavoro”. Ma anche “al fatto che la laurea non offre, come in area Ocse, possibilità d’impiego maggiori rispetto a quelle di chi ha un livello di istruzione inferiore”.

Per capire l’entità della disfatta italiana è importante sapere che lo studio della Corte dei conti ha analizzato ad ampio spettro la vicenda, avendo approfondito aspetti come il finanziamento, la composizione, le modalità di erogazione della didattica, l’offerta formativa e il ranking delle università italiane (98 atenei di cui 67 statali, che comprendono 3 Scuole Superiori e 3 Istituti di alta formazione, nonché 31 Università non statali, di cui 11 telematiche).

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Il tutto non senza segnalare che l’Anvur, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, ha fatto emergere giudizi di qualità elevati in prevalenza per le università del Nord del Paese rispetto a quelle del Sud e criticità per quelle telematiche.

Sul fronte dell’abbandono dell’istruzione universitaria dei giovani provenienti da famiglie con redditi bassi, la Corte dei conti punta il dito su “fattori culturali e sociali” ma anche al fatto che “la spesa per gli studi ‘terziari’, caratterizzata da tasse di iscrizione più elevate rispetto a molti altri Paesi europei, grava quasi per intero sulle famiglie, vista la carenza delle forme di esonero dalle tasse o di prestiti o, comunque, di aiuto economico per gli studenti meritevoli meno abbienti”.

Tra il tanto che non funziona il rapporto evidenzia “criticità” anche nell’ambito della ricerca scientifica, con particolare attenzione a quella degli atenei: “nel periodo 2016-2019 l’investimento pubblico nella ricerca appare ancora sotto la media europea”. Infine una bordata finale: “Mancano i laureati in discipline Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) e questo incide negativamente sul tasso di occupazione”.

TAG: corte dei conti, Laureati, università
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