Crisi di governo atto secondo. Dopo le minacce dei giorni scorsi a l’apertura di oggi del presidente del Consiglio che avanza la proposta di un “patto di legislatura” invitando a scongiurare un frattura nell’Esecutivo in un momento così delicato per il Paese, Renzi annuncia l’uscita della delegazione di Italia Viva dal Governo dicendo però che ora la palla passa a Conte che ha creato “un vulnus nelle regole del gioco, delle regole democratiche”.
L’apertura del presidente del Consiglio e l’appello di Mattarella: “Una crisi? Spero di no”, afferma Giuseppe Conte rispondendo ad una domanda dei giornalisti al suo rientro a Palazzo Chigi dopo essere stato al Quirinale da Mattarella. “Oggi ho chiesto un colloquio con lui per aggiornarlo del fatto positivo dell’approvazione del Recovery.
La bozza ci consente di andare avanti in questo progetto”, aggiunge. E a proposito della possibilità di una crisi per un eventuale strappo di Renzi, il premier osserva: “Ho sempre detto che il governo può andare avanti solo con il sostegno di tutte le forze di maggioranza”.
“Credo che una crisi non sarebbe compresa dal Paese in un momento in cui ci sono tante sfide”, sottolinea Conte. Le dimissioni delle ministre di Iv? “Spero non si arrivi a questo, sto lavorando ad un patto di legislatura e serve uno spirito costruttivo. Confido che ci si possa trovare intorno a un tavolo. Se c’è disponibilità di confrontarsi in modo leale sono convinto si possa trovare il senso di una maggiore e nuova coesione”.
“Le persone ci chiedono di continuare”, assicura il premier. “Io fino all’ultima ora lavorerò per rafforzare la coalizione. L’interesse dei cittadini viene prima di tutto”. “Spero che non si arrivi a questo”, risponde a chi gli chiede se si dimetterebbe senza il sostegno di Iv.
“Io ho sempre detto che ci vuole una maggioranza solida per portare avanti l’azione del governo”, ricorda rispondendo a una domanda sui cosiddetti “Responsabili” pronti ad intervenire in soccorso della maggioranza nel caso in cui Italia Viva esca dal governo. “Italia viva – sottolinea – sa che ogni volta che ha posto dei problemi in modo costruttivo, che c’è una discussione vera intorno a un tavolo con la volontà di trovare una soluzione, troveranno in me sempre il massimo dell’attenzione”.
E, a proposito dei programmi del governo per affrontare la pandemia, Conte spiega: “Questa sera dobbiamo prorogare lo stato d’emergenza e anche adottare un decreto legge per rendere il Paese ancora più resistente e resiliente. La velocità del contagio sta aumentando in altri Paese e abbiamo segnali che sta aumentando anche da noi. Le varianti sono molto insidiose”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte era salito al Quirinale per riferire sulle decisioni del Consiglio dei ministri di ieri e sullo stato dei rapporti della coalizione. E il presidente Mattarella aveva sottolineato la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza, a fronte dell’allarmante situazione causata dalla pandemia.
Ma Matteo Renzi fa orecchie da mercante all’apertura di Conte e all’appello di Mattarella e nella conferenza stampa che aveva convocato nel tardo pomeriggio alla Camera annuncia le dimissioni delle ministre di Italia Viva Teresa Bellanova ed Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto attaccando il governo e dicendo che “la crisi è aperta da mesi” e non l’ha aperta lui.
“Massimo impegno per il bene dell’Italia, per creare fiducia e dare certezze alle persone. Per aumentare gli investimenti, creare lavoro, per un’Italia green e digitale. Per dare un futuro migliore ai giovani. Per un patto di legislatura”, scrive su Facebook il leader del Pd Nicola Zingaretti che dopo le dimissioni di Iv dal governo dichiara: “”Quello di Italia Viva è un errore gravissimo contro l’Italia. Abbiamo bisogno di nuovi investimenti, di combattere la pandemia e non di una crisi di governo”.
“Le dichiarazioni di Conte sono positive, va rilanciata in tutti i modi questa maggioranza politica. Italia viva raccolga la disponibilità a sedersi attorno ad un tavolo”, scrive su Twitter il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci. “Bene le parole di Conte sulla maggioranza e sul patto di legislatura. Questo è il tempo dei costruttori”, commenta su Twitter l’altro capogruppo Pd alla Camera Graziano Delrio.
Le parole di Conte, dopo l’incontro con il Presidente Mattarella, interpretano lo stato d’animo del Paese. Siamo di fronte a prove terribili. La classe dirigente democratica deve sapersi unire per affrontarle al meglio nell’interesse dei cittadini. Ci sono le condizioni, dopo il buon lavoro con il contributo di tutti sul Recovery Plan, per definire un’intesa di fine legislatura, nei confini dell’attuale maggioranza che in questi mesi ha ottenuto risultati importanti”. Così con un post su Facebook Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, commenta le dichiarazioni di Conte al termine dell’incontro al Quirinale.
“È importante che l’Italia possa contare, soprattutto in questo momento, sulla stabilità del governo e sulla lealtà e disponibilità al confronto delle forze di maggioranza. Su queste basi si può continuare a lavorare a fare il meglio per il Paese. Le parole del presidente Conte sono dunque pienamente condivise dal Movimento 5 Stelle”. Così i capigruppo di Camera e Senato del M5S Davide Crippa ed Ettore Licheri.
“Italia Viva ritira le proprie ministre dal governo nel momento in cui il Paese vive un’emergenza sanitaria ed economica senza precedenti. Non c’è nessun merito nella fuga dalle responsabilità. Il MoVimento 5 Stelle continuerà a lavorare per i cittadini al fianco di Giuseppe Conte”, scrive su Fb il capodelegazione M5S e ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
“Mentre il Paese affronta con fatica, impegno e sacrificio la più grave crisi sanitaria, sociale ed economica della storia recente, Renzi sceglie di ritirare la propria delegazione di ministri. Credo che nessuno abbia compreso le ragioni di questa scelta”, scrive in un post il capo politico del M5s Vito Crimi.
“Un grave errore fatto da pochi che pagheremo tutti”, scrive su Twitter il vicesegretario Pd Andrea Orlando dopo l’annuncio delle dimissioni delle ministre Iv.
“L’irrazionale crisi di Governo in un momento in cui servirebbe maggiore responsabilità”: così l’agenzia dei vescovi, il Sir, titola sul dedicato al momento difficile della politica italiana. “Una crisi che, persino a prescindere dalle sue motivazioni reali o dichiarate, appare assurda – sottolinea l’agenzia della Cei – agli occhi dei cittadini alle prese con i contagi e il loro tragico corredo di morti, con le conseguenze economiche della pandemia, che in molti settori sono estremamente gravi, e con il suo devastante impatto sociale che invece non risparmia nessuno. E appare assurda anche agli occhi dei nostri partner europei”.
Dopo l’astensione delle ministre Iv sul Recovery e in vista della conferenza stampa di Matteo Renzi, Pd e M5S hanno cercato di impedire fino alla fine la rottura con contatti e appelli alla responsabilità rivolti sia a Conte sia a Renzi. “Si faccia di tutto per riprendere il dialogo, il confronto nella maggioranza, per trovare una soluzione alla crisi”, aveva chiesto Zingaretti convinto che fosse ancora possibile rilanciare l’azione dell’Esecutivo con un nuovo patto di maggioranza.
In tanti hanno chiesto di fermarsi prima del baratro. Stamattina anche una delegazione di operai Whirlpool, ricevuta a Palazzo Chigi, aveva detto al premier che “una nazione intera non può dipendere da giochi di palazzo”. E Conte si era mostrato consapevole che una crisi di governo in questo momento sarebbe stata “incomprensibile”.
“Dobbiamo tutti fare un passo indietro per il bene del paese”, è stato poi l’invito di Luigi Di Maio per evitare lo showdown. E Beppe Grillo aveva rilanciato una lettera aperta ai partiti di maggioranza e opposizione del deputato M5S Giorgio Trizzino con un appello a fare “insieme un patto tra tutti i partiti”. “Lavoriamo per la ricerca di un obiettivo condiviso che altro non può essere che la ricerca del bene comune per il Paese”, aveva sostenuto il fondatore M5S precisando poco dopo che “è sottinteso che il governo è di Conte”.
Intanto al Senato è andata avanti per tutto il giorno la conta dei possibili “Responsabili” che potrebbero essere pronti a prendere il posto di Italia Viva a Palazzo Madama: si accredita l’uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia.
E sul punto è intervenuto anche Clemente Mastella chiamato più volte in causa da Renzi in questi giorni: “I responsabili? Qualcuno ce n’è, non so se in numero sufficiente, ma sono più di qualche unità, forse anche più di cinque…”.
Esiste davvero l’idea di un governo Conte-Mastella, come sostenuto da Renzi? “Io non ne so niente, lo saprà lui, che vi devo dire. Lui mi cita per prendermi in giro, perché vuole svilire l’operazione di Conte. I Responsabili sono come l’amante: quando si scopre devi dargli dignità. Sono meno del necessario perché se non dai loro dignità politica rimangono nascosti”. Alla domanda sul numero esatto dei senatori disposti a sostenere Conte, Mastella aveva risposto evasivamente: “Non lo so, dipende se gli si dà dignità, non so se rimangono dormienti o si svegliano…”.
Ora che è stato messo un punto sul Recovery, Italia Viva aveva spostato lo scontro sul Mes con le ministre renziane che avevano definito “incomprensibile” la rinuncia al fondo salva-Stati e lamentato ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori. Critica ribadita anche in serata in conferenza stampa.
“Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto”, era stata la replica di Conte, che aveva invitato a “non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Mes”, con “un accostamento che offende la ragione e anche l’etica”.