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Perché Federica Brignone e Sofia Goggia sono vittime di Selvaggia Lucarelli

| 9 Dicembre 2020 | ATTUALITÀ

Due simboli dello Sport Italiano sono in questi giorni vittime di una “shit-storm” (letteralmente tempesta di merda, in sostanza una serie di pesanti insulti) sulle loro pagine social. Parliamo delle sciatrici Federica Brignone e Sofia Goggia. La prima vincitrice dell’ultima Coppa del Mondo di Sci Alpino Femminile, la seconda medaglia d’oro nella Discesa Libera alle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang, subiscono da giorni offese gratuite, anche di tipo sessista. A dare sfogo alle bestie è stata l’influencer Selvaggia Lucarelli. Ma andiamo al prologo di questa storia.

Pochi giorni fa, sui propri profili social, l’opinionista televisiva scriveva un discutibile post contro “tutti quelli che hanno il problema del dove, quando, come andare a sciare” che “meriterebbero di finire un paio di minuti sotto la neve”. La Lucarelli, non a chi nega il Covid o minaccia di disobbedire ai decreti governativi, ma a chi si interroga legittimamente sulle misure restrittive dedicate agli impianti sciistici, augurava la stessa sofferenza, la fatica di respirare, di chi è vittima del virus. Il post, in apparenza a sola difesa delle misure restrittive (che sarebbe più che legittimo), è funzionale al gioco dell’autrice: esacerbare ulteriormente gli animi.

Qualche testa calda ha preso la palla al balzo, probabilmente come si aspettava la Lucarelli, per offenderla pesantemente. Tra questi il “guru dello sci”, profilo molto seguito dagli appassionati della neve, che si è lasciato andare in un post polemico con una brutta caduta di stile sessista contro la Lucarelli. Molti gestori di impianti sciistici, albergatori, maestri di sci e semplici amanti della montagna hanno contestato le dichiarazioni dell’influencer, chi in maniera civile e chi no. Tra i commenti sono intervenute anche Brignone e Goggia, ironizzando su una svista ortografica della giudice di “Ballando con le Stelle” (aveva scritto skypass invece di skipass) e dicendo la loro sulla chiusura delle piste da sci, senza insultare nessuno. Le due campionesse hanno voluto ironizzare entrambe sulla svista ortografica della Lucarelli anche sulla sua pagina. È stato un errore, che ha permesso alla navigata influencer di metterle alla berlina, accusandole di essere due “bulle tra i bulli”, piegate agli atteggiamenti da caserma dei maschilisti dello sci. È una semplificazione furbesca, che ha messo alla gogna due eroine nazionali dello sport per la gloria della castigatrice “femminista”.

Sicuramente chi si nasconde dietro il nick “guru dello sci” si è comportato da cafone. E tanti altri come lui, che le offese le hanno lasciate anche sotto i post della stessa Lucarelli. Parliamo però di Selvaggia Lucarelli, donna di spettacolo abituata a ricevere offese sessiste e becere. Sia chiaro, nessuno di chi la offende merita difesa, ma l’influencer già in passato ha utilizzato gli attacchi da caserma per avvalorare sue tesi su sessismo e misoginia del popolino italiano. Non voglio sminuire il sessismo presente nella nostra società, dove una donna su tre ha subito una violenza fisica da parte di un uomo, ma voglio assolvere da accuse di sessismo due donne che sono l’orgoglio della nostra Nazione ed esempi positivi per le nostre figlie. Brignone e Goggia sono state coinvolte in una discussione dai toni troppo accesi. La miccia è partita dalla stessa Lucarelli, poi sono esplosi tanti candelotti offensivi, come è tipico purtroppo del web, forse la vera patria della Selvaggia nazionale.

La Lucarelli ha riportato gli insulti sessisti ricevuti dagli amanti dello sci. Ma ne ha ignorati altri: quelli dei suoi fan, che si sono riversati sulle pagine delle due sciatrici per offenderle in tutti i modi possibili. Uno dei follower della Lucarelli, tale 65luky, scrive sulla pagina della sua paladina: “E la G-ORGIA è una povera citrulla semi rincoglionita… ma l’hai sentita parlare? È a dir poco arrogante e ambiziosa con una “erre” moscia insopportabile… Con una cadenza bergamasca orrenda… una semi analfabeta… più ignorante di una di quelle belle vacche da pascolo col campanaccio sotto alla gola… ma almeno le vacche sono buone e simpatiche!!!”

Se “guru dello sci” aveva fatto il brillante con la rima “Lucarelli …iselli”, qui abbiamo anche di peggio. Il commento ovviamente è stato ignorato dall’attenta guardiana delle offese alle donne.

Uomini e donne hanno ingiuriato in ogni modo le due atlete all’alba di due importanti gare, poi annullate, di Coppa del Mondo. Insulti provenienti anche da persone con un livello di istruzione alto, a dimostrazione che il web distoglie gli occhi dalla verità anche a persone con una validissima preparazione culturale. La campionessa di sci freestyle Arianna Tricomi è intervenuta sulla pagina della Lucarelli per cercare di calmare le acque, invitando la prezzemolina televisiva a non seminare più zizzania. Non essendo un messaggio calunnioso ma educato, la Lucarelli lo ha astutamente ignorato, non contribuendo al suo gioco di passare per vittima dei bulli del web. Proprio mentre un’ondata di cyberbullismo la stavano subendo Brignone e Goggia, sicuramente meno avvezze alle dinamiche infernali del web rispetto alla Lucarelli.

Non entro nel merito del decreto governativo e sulle possibilità di contagio in caso di impianti sciistici aperti. Ci sono persone molto più esperte di me che si sono espresse in merito. Mi occupo dei social e della loro terribile potenza. Una brava intendente del mezzo, come Selvaggia Lucarelli è, ha saputo ribaltare una situazione a suo favore, partendo da una sua provocazione. Vittime perfette del suo piano sono due nostre atlete, eredi naturali del cavaliere senza macchia Rolando, di cui Matteo Maria Boiardo e Ludovico Ariosto narrarono le gesta. Oggi i nostri cavalieri sono gli eroi dello sport, dal compianto Diego Armando Maradona alle due regine azzurre dello sci.

Il sessismo è una cosa seria, ma non è mettendo alla berlina due ragazze colpevoli forse solo di aver usato con leggerezza i social, che si risolve il problema. Però si contribuisce a dare visibilità a un personaggio televisivo per cui l’immagine conta molto più della sostanza. Anche sul Covid non si scherza. E mai l’hanno fatto la milanese Brignone e la bergamasca Goggia, quest’ultima molto sensibile al dramma che ha vissuto la sua provincia.

Noi, come Boiardo e Ariosto, preferiamo decantare le gesta delle campionesse dello sport. Preferiamo l’impegno costante, la caparbietà, la tensione e la cattiveria di chi lavora tutti i giorni per costruire la propria leggenda, per vincere un coppa o una medaglia, a chi punta ad acchiappare il maggior numero di like o di comparsate televisive.

Se un giorno dovessi indicare un modello di donna a mia figlia, farei i nomi di Federica Brignone e Sofia Goggia, non quello di Selvaggia Lucarelli.

TAG: #Covid-19, Arianna Tricomi, Federica Brignone, follower, haters, instagram, Sci Alpino, Selvaggia Lucarelli, shitstorm, Sofia Goggia
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