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Sempre meno sesso con il partner, sempre più sesso con pornhub

| 27 Ottobre 2020 | ATTUALITÀ

Un’indagine del General Social Survey, riportata dal Washington Post, mostra come negli Stati Uniti sono in aumento i giovani (tra i 18 e i 30 anni) che per un anno intero non hanno avuto rapporti sessuali. Se nei decenni scorsi le percentuali si aggiravano attorno al 15% per tutti, alla fine del 2018 le donne stanno al 18%, gli uomini al 28%.

Se per gli over 30 le percentuali dovrebbero più o meno essere rimaste invariate, per le nuove generazioni, in particolar modo per i maschi, il sesso, inteso come rapporto fisico con un’altra persone, diventa un’impresa più ostica.

Questo grafico spiega bene il fenomeno “incel”: i maschi etero che non trovano una partner sono incrementati negli ultimi dieci anni, non solo negli Stati Uniti ma in molte aree del nostro Pianeta, Italia compresa. Gli incel sono in aumento e le ragioni sono molteplici.

E se una delle cause fosse da addebitare al porno? Diversi studi, partiti proprio dagli Stati Uniti, hanno iniziato dalla fine degli anni novanta a parlare di “dipendenza da pornografia”, dovuta alla sempre più massiccia presenza di materiale pornografico sul web.

Il facile accesso al materiale pornografico porta molti soggetti, prevalentemente giovani maschi eterosessuali, ad avere un desiderio sessuale solo grazie alla visione di video hard.

Con l’accesso facilitato ai filmati per adulti, sempre più persone, di entrambi i sessi (la percentuale di donne che guarda video porno è passata negli ultimi dieci anni da percentuali minime al 25-30%), finisce per frequentare questo supermercato online della pornografia.

La miriade di categorie ha anche indebolito il settore dominante, quello del vecchio porno per maschi eterosessuali, dove l’aitante iperdotato sodomizza la bella barbie siliconata. Su canali come pornhub o youporn si possono guardare video di palestrati che fanno sesso con obese, anziani con giovani ragazze e viceversa, maschi sodomizzati da donne munite di strapon, e con protagonisti amputati, donne incinte e microdotati.

Anche dal punto di vista etnico la pornografia non è più a dominio quasi indiscusso dei bianchi indoeuropei. Il porno oggi è per certi aspetti molto più attento alle diversità e “democratico” di come non lo era fino a qualche anno fa, quando pornoattrici di orientamento femminista come Ovidie Becht o Candida Royalle ne criticavano la mentalità maschilista e reazionaria.

Questo settore viene però ancora sentenziato da diversi analisti come degradante e disonorevole. Una parte del movimento femminista addita ancora oggi ogni scena pornografica a uno stupro.

Per alcuni studiosi, come Erick Janssen del Kinsey Institute, più che di dipendenza, si dovrebbe parlare di “abuso di pornografia”, dove un uso eccessivo di pornografia finisce per interferire con le normali attività. L’abuso di pornografia diviene quindi un vizio dannoso, come lo possono essere l’alcol o il fumo, normalmente accompagnato da una masturbazione compulsiva.

Molti, nei decenni scorsi principalmente ragazzi eterosessuali, oggi anche donne e uomini della galassia LGBT, trovano più stimolante vedere un filmato che non praticare sesso di persona.

Per alcuni psicologi questo atteggiamento va indicato come patologico, ma se la sessualità singola venisse accettata e non giudicata come un disturbo, non potremmo essere di fronte a una nuova forma di diversità?

Fino agli anni sessanta-settanta sui manuali di medicina l’omosessualità era elencata tra le deviazioni comportamentali, mentre oggi il giudizio degli studiosi è radicalmente diverso.

Il calo del desiderio sessuale nella vita reale e la sola masturbazione come atto fisico porta molti ad essere raggruppati in un insieme dove l’autoerotismo è il massimo comune divisore. Si crea così quasi una nuova sessualità, quella di coloro che vivono il sesso da soli davanti a un filmato hard.

Il grafico della General Social Survey verrebbe così stravolto. Tanti maschi etero (e in misura minore gli altri) catalogati come persone senza rapporti sessuali, in realtà vivrebbero la propria sessualità da soli, davanti al PC o allo smartphone.

La domanda provocatoria di chiedere agli “incel” di aderire all’universo LGBT parte qui. Alcuni incel potrebbero superare così la loro frustrazione. Verrebbe da gridare “onanisti di tutto il mondo, unitevi”, per un orgoglio dei “segaioli” che oggi manca alla nostra società, ma che nei prossimi anni potrebbe venire a galla.

TAG: incel, masturbazione, onanismo, pornhub, porno, pornodipendenza, pornografia, sesso, single, youporn
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