
Malumori anche all’interno del Movimento 5 Stelle dopo l’ok del governo alla vendita di due navi da guerra all’Egitto. Una notizia che si intreccia con il caso della morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e assassinato al Cairo nel 2016, vicenda sulla quale l’Italia continua a chiedere verità e giustizia.
Il malcontento serpeggia soprattutto nell’ala di sinistra dei pentastellati, quella vicina al presidente della Camera Roberto Fico, da sempre sensibile al tema. “Ritengo sia un fatto grave e, a nome del Movimento 5 Stelle, auspico ci sia quanto prima un ripensamento”, afferma il senatore Gianluca Ferrara, capogruppo del M5S nella Commissione Affari Esteri di Palazzo Madama, il quale aggiunge: “Sono persuaso che, data la tragica vicenda del nostro concittadino Regeni, non si antepongano certi interessi alla ricerca della verità. L’Egitto è un nostro partner strategico nel Mediterraneo e vogliamo rimanga tale: per questo è necessario risolvere una volta per tutte questa vicenda, per normalizzare i nostri rapporti”.
“Non posso essere d’accordo – attacca su Facebook la deputata M5S Yana Ehm – perché stiamo parlando di un regime autoritario con sistematiche violazioni dei diritti umani, incarcerazioni arbitrarie, repressione del dissenso e persecuzione degli oppositori politici, giornalisti, sindacalisti, e difensori dei diritti umani. L’affidabilità ed il rispetto dei diritti umani si conquistano con azioni concrete, non con accordi commerciali”.
“Non posso essere d’accordo per Giulio Regeni”, insiste la parlamentare, ma anche per Patrick George Zaky, “studente universitario dell’università di Bologna, trattenuto in carcere da oramai quasi 4 mesi senza un regolare processo”.
Il caso è giunto all’attenzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Regeni, che ha chiesto l’audizione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte “anche in relazione alla sua recente interlocuzione diretta con il presidente della Repubblica Araba d’Egitto Abdel Fattah Al-Sisi”: “Penso che anche in un momento così delicato, non si possa mai pensare di sacrificare l’etica sull’altare degli interessi economici”, ha dichiarato il presidente della Commissione, Erasmo Palazzotto (Leu).
Critiche all’operazione commerciale sono arrivate anche dal Pd con Lia Quartapelle e Laura Boldrini, la quale ha invitato l’esecutivo a “riconsiderare questa decisione per una questione di giustizia verso un giovane italiano torturato e ucciso”.
Per Riccardo Magi di Più Europa, invece, “la vendita di due fregate, prima tranche di una più ampia commessa, da parte del governo italiano a quello egiziano è un errore politico che guarda solo ed esclusivamente al portafogli. Un atto precipitoso che, a giudicare dalle prese di distanza di alcuni esponenti della maggioranza, non si capisce come sia potuto essere stato autorizzato”.