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La crisi dell’Antirazzismo in Europa e l’era dei Muri Divisori. Analisi di un disastro preannunciato

| 18 Novembre 2019 | ATTUALITÀ

“Da Stettino, sul  Baltico, a Trieste, sull’Adriatico una Cortina di Ferro è calata sul continente. Questa non è L’Europa liberata per costruire la quale abbiano combattuto”. Il discorso di Winston Churchill nel Marzo del 1946 pronunciato a Fulton negli Stati Uniti, denunciava il comportamento dei sovietici nell’Europa Orientale . La costruzione del Muro di Berlino confermò le teorie di Winston Churchill,ben presto L’Unione Sovietica avrebbe influenzato tutto l’Est Europeo cominciando proprio dalla Germania Est e Stipulando l’alleanza politico-militare con gli stati dell’Europa Dell’Est .

Allo stato attuale la società contemporanea europea marcia verso il terzo millennio spinta dai venti della globalizzazione e dell’economia ad essa  connessa, la caduta del Muro di Berlino pone fine alla Guerra fredda e al famoso dualismo che ha diviso il mondo in due blocchi contrapposti. In apparenza così sembra, ma gli effetti della globalizzazione e il disastro economico nell’area medio orientale del globo terrestre porta altri inconvenienti che potrebbero in futuro danneggiare la popolazione mondiale ed in particolare quella del vecchio continente: L’Europa .

La primavera araba, i flussi migratori dall’Africa Subsahariana, la caduta del regime di Gheddafi e prima ancora la guerra in Iraq, il conflitto in Siria, la nascita dei Califfati che  rivendicano i diritti dello Stato islamico con la logica Jihaddista , hanno provocato lo sconvolgimento della società contemporanea europea al punto da far rinascere il sentimento razzista non solo nell’opinione pubblica, ma anche nelle direttive delle governance  dell’Unione Europea.

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La crisi dell’antirazzismo e la nascita di quella forte identità nazionale che esclude il diverso solo per il colore della pelle e per il paese di provenienza, la dice lunga sullo stato di salute sociale della società civile contemporanea europea divisa tra politiche di accoglienza e prese di posizione che sottolineano il riavvicinamento al sentimento nazionalista, con il netto rifiuto di favorire l’immigrazione.

Sembra fattibile,l’accoglienza , ma non lo è,  viste le prese di posizione dei famosi “Buonisti” in Italia e considerando anche le battaglie intraprese attraverso i social sulle politiche di accoglienza e protezione verso i profughi da un lato,mentre dall’altro lato incombe lo spauracchio dell’ultra destra che invoca i fantasmi del passato Fascista.

Se a questo aggiungiamo anche i risvolti -sempre negativi e mai rivolti verso quella soluzione definitiva, chiamata pace- del conflitto arabo- israeliano e la guerra in Siria, tutto lascia pensare all’ennesimo esodo di massa voluto dall’ideologia politica e dal credo coranico che non lasciano spazio ai sacri valori sanciti un tempo dall’uomo libero  ed eguale,garante dei principi fondativi della democrazia.

L’Europa del terzo millennio da un lato osanna la caduta del Muro di Berlino(bisogna pur sempre ricordare gli orrori del comunismo), denuncia l’arroganza e i metodi dettati dall’Unione Sovietica rea di aver diviso  L’Europa, e allontana il fantasma del Socialismo Democratico senza fare i conti con la nascita del Sentimento Nazionalista in molti stati tra cui si annoverano alcuni dell’Est Europeo. Dopo il muro di Berlino l’Europa vede materializzarsi il sentimento dell’Ultra Destra che lascia poco spazio all’antirazzismo e comincia ad innalzare muri e barriere per fronteggiare nel modo più cieco e brutale l’emergenza umanitaria proveniente dall’area medio orientale, dove la paura del diverso impone l’esigenza di difendersi da coloro che vengono definiti gli “Invasori”.

Strano che nessuno abbia da ridire sulle “Crociate Lobbistiche” che attualmente influenzano tutti quei paesi dove la primavera araba è stato solo il semplice pretesto per tutelare gli interessi nazionali alimentati dalle logiche imperialiste, di conseguenza l’antirazzismo trae la sua forza da quelle politiche nazionali dove la destra esalta la forte identità nazionale del popolo sovrano ed emargina colui che vorrebbe trovare riparo in un paese dove la Carta dei Diritti Umani dovrebbe avere un peso rilevante ma che in realtà si ritrova offuscata dal crescente sentimento nazionalista, populista e sovranista.

Le manifestazioni dell’Ultra Destra in Germania, i cori razzisti negli stadi italiani, le svastiche sulle lapidi del cimitero ebraico di Copenaghen in chiave antisemita, dovrebbero essere il campanellino d’allarme che preannuncia il ritorno del fantasma nazionalista in nome della purezza della razza bianca? In termini di analisi dei fenomeni sociali sembra così, in termini economici sembra che le cose vadano di pari passo con quella conseguenziale consapevolezza che l’Europa moderna,anche se sta invecchiando in termini di capitale umano, non vuole essere un paese multietnico.

A dimostrazione dei fatti, il rapporto TNI (Istituto Transnazionale di ricerca e difesa internazionale) dimostra in termini numerici e strutturali come i paesi dell’Unione Europea abbiano costruito muri sei volte superiori al muro di Berlino e sostenuto ingenti quantitativi di spesa per innalzare il livello di sorveglianza delle frontiere potenziando sia le infrastrutture che le tecnologie annesse. Cosa direbbe Churchill, ai giorni nostri, al riguardo? TNI traccia i repentini  cambiamenti  sociali ,politici ed economici che in chiave politica stanno riscuotendo enormi consensi.

Il Fantasma Nazionalista ed etnocentrico in Europa sembra un’amara realtà che potrebbe in futuro sconvolgere gli equilibri sociali ed economici del Vecchio Continente con uno spostamento dell’asse politico a destra. Con questo non sui vuole osannare i fallimenti della Social Democrazia Europea e di quella  sinistra che ha cercato di centralizzare in un tutt’uno gli assetti economici e politici,favorendo i venti liberali senza pensare minimamente allo Stato di Diritto, ma si vuole sottolineare che una politica che appanna l’antirazzismo, in nome del sovranismo e del populismo potrebbe avere ripercussioni negative sugli assetti economici  dell’area UE.

In ultima analisi basta monitorare le stime TNI in chiave anti immigrazione per capire qual’è la direzione intrapresa dai pesi UE. Secondo TNI la spesa nei paesi dell’Unione Europea e pari a 900 milioni di euro per l’innalzamento di muri e recinzioni dopo la guerra fredda, a questo dobbiamo aggiungere i finanziamenti stanziati dal Fondo per le Frontiere Esterne pari a 1,7 miliardi di euro nel periodo che va dal 2007 al 2013, mentre il Fondo per la Sicurezza Interna ha stanziato una cifra pari a 2,76 miliardi di euro e gli esperti prevedono una crescita pari all’8% a partire dal 2020 dove i beneficiari in termini di forniture di tecnologie avanzate(navi, droni, circuiti di sorveglianza, radar ,sensori) sono e  saranno i colossi come Airbus, Thales e Leonardo principali produttori di tecnologie avanzate per il controllo delle frontiere.

Un totale di spesa pari a 18 miliardi di euro destinato ad aumentare nel periodo che va dal 2020 al 2027 con un preventivo di spesa aggiuntiva pari a 9 miliardi di euro. Allo stato attuale i governi UE controllano 4.750 chilometri di frontiera, secondo le stime di analisi. L’umanità è costretta nono solo ad assistere al dramma umano, ma alla costruzione dell’ennesimo muro che offende  la dignità dei popoli.

TAG: antirazzismo, Europa, fascisti
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