«Non ci stiamo ad essere tacciati come servi del partito di turno, al soldo del politico di turno, così come Roberto Saviano ha scritto su facebook. Ciò che ha affermato, è del tutto privo di fondamento e frutto di un deliro scatenato dalla sua ossessione verso la Lega e il suo leader Matteo Salvini».
A dichiararlo è Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap), in risposta al tweet in cui Roberto Saviano ha definito la polizia ridotta a servizio d’ordine a disposizione della campagna elettorale di un partito.
«E’ bene ricordare a Saviano che, noi poliziotti, scendiamo ogni giorno in strada tra mille rischi e pericoli, a prescindere dal colore dei partiti di Governo, per garantire la sicurezza dei cittadini, molto spesso pagando con la nostra vita. Solo dall’inizio di quest’anno – prosegue – abbiamo perso tre colleghi, morti in servizio: due poliziotti della stradale e un collega dell’Arma, brutalmente ucciso nel foggiano. Le castronerie di Saviano, oltre ad offendere l’intero corpo, offendono la memoria di questi fedeli Servitori dello Stato. E – conclude-, detto da lui che incentra i suoi libri più sulla presenza e l’azione della malavita che sulla presenza e l’azione dello Stato, è davvero paradossale. Abbia l’umiltà di chiedere scusa a padri e madri di famiglia, molti dei quali impegnati anche per la sua personale sicurezza».