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Sta per arrivare il 5G, si salvi chi può

| 19 Marzo 2019 | IL FORMAT

Il 5G, la quinta generazione di connessione mobile, sta per arrivare. Connessioni ultraveloci, oggetti più interconnessi, internet ovunque. La tecnologia 5G è arrivata in fase sperimentale anche in Italia. Eppure appelli da scienziati di tutto il mondo chiedono di verificare i rischi sulla salute prima di installare la nuova tecnologia. Già 2G, 3G e 4G hanno dimostrato gravi effetti sulla salute per l’uomo. Prossimamente ci saranno milioni di nuove stazioni base 5Gsulla Terra, 20.000 satelliti in più nello spazio, 200 miliardi di oggetti trasmittenti: è arrivata l’Internet of Things (l’internet delle cose). Ci saranno le città intelligenti, case automatizzate, industrie robotizzate, sistemi di sicurezza e controllo più efficienti, servizi e oggetti come automobili, TV, elettrodomestici fino ai piccoli oggetti di uso quotidiano come pannolini per bambini, cartoni del latte, spazzole per capelli, vestiti e scarpe: tutto conterrà antenne o microchip. Tutto a connessione Wi Fi. Una connessione globale, sempre e ovunque. La costellazione satellitare globale è affidata ad una decina di società, 3 le più grandi (SpaceX, OneWeb, Telesat) per coprire anche le zone remote della Terra: gli oceani, le foreste pluviali e l’Antartico. Ma cosa importa della salute dei cittadini? Un giro d’affari enorme quello del 5G, con introiti stimati, per il 2026, pari a 1307 miliardi per settori industriali come agricoltura, healthcare, trasporti, media, intrattenimento, automotive, retail, financial, sicurezza e industria manifatturiera (dati dell’ultimo rapporto Ericsson). Le infrastrutture del 5G vedono protagonisti Nokia, Ericsson, Cisco, Zte. e Huawei. Proprio il colosso cinese è al centro di un braccio di ferro con gli USA, fortemente contrari alla presenza di Huawei all’interno del mercato delle infrastrutture mobile a causa di un possibile spionaggio internazionale da parte della Cina. In Italia la sfida per la copertura 5G si è conclusa con in testa TIM e Vodafone, seguite da Wind-Tre e Iliad: le prime sperimentazioni sono attese per metà 2019, con un debutto ufficiale previsto per il 2020. Il mercato mobile, nel frattempo, non resta indietro e i primi smartphone 5G arriveranno già in estate. C’è poco da stare tranquilli. Il wireless funziona utilizzando impulsi estremamente rapidi di radiazione a microonde, la stessa dei forni a microonde. Studi clinici sugli effetti nocivi gravida esposizione alle frequenze radio in uso (fino al 4G) sono ormai migliaia anche sugli animali e sulle piante e sempre più sentenze di tribunale sanciscono il nesso causale tra cancro ed elettrosensibilità. Oltre all’aumentato rischio di cancro anche stress cellulare, danni genetici, cambiamenti strutturali e funzionali del sistema riproduttivo, disturbi neurologici, deficit di apprendimento e memoria, cambiamenti ormonali. Inoltre, una parte crescente della popolazione europea manifesta sintomi di elettrosensibilità specifica. Per questo un appello sottoscritto da 170 scienziati, medici e organizzazioni ambientaliste di tutto il mondo chiede all’ONU, all’OMS, alle istituzioni dell’Unione Europea di bloccare lo sviluppo della tecnologia 5G, anche nello spazio, in attesa che si accertino i rischi per la salute dei cittadini. Nell’appello si legge che le strutture elettricamente conduttive dell’organismo umano possono trasportare correnti indotte dalle radiazioni all’interno del corpo. Ma le stesse cariche in movimento possono diventare delle piccole antenne che rilanciano il campo elettro-magnetico verso gli strati più profondi dell’organismo. “Le prime evidenze che stanno venendo fuori dalla sperimentazione del 5G sono abbastanza preoccupanti”, sostiene Agostino Di Ciaula, presidente di Isde-Italia (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica, che ha già chiesto al governo Conte – inutilmente – una moratoria, per il nostro paese”. Secondo Di Ciaula, “sono state segnalate alterazione dell’espressione genica, effetti sulla cute, effetti sulla proliferazione cellulare, sulla sintesi di proteine, sui processi infiammatori”. Dati di fatto ormai consolidati, secondo Di Ciaula: “Le onde elettromagnetiche ad alta frequenza causano effetti biologici soprattutto in termini di plesso ossidativo, che è alla base di numerose patologie croniche e dello stesso cancro”. L’esposizione a onde come quelle fel 5G può danneggiare l’estensione del genoma e causare rischi in termini di fertilità, oltre che conseguenze neurologiche. “Ci sono numerosissime evidenze che documentano danni nello sviluppo, comportamentali, persino danni metabolici”, aggiunge Di Ciaula. Sull’ipotesi di revisione da parte dell’Oms sulla “cancerogenesi da elettrosmog”, lo stesso Isde puntualizza: “Il cancro è una evenienza che sembra molto probabile, ma è soltanto la vetta dell’iceberg”.

TAG: canco, elettrosensibilità, elettrosmog, salute
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