Le elezioni abruzzesi sono appena terminate e il candidato di centrodestra Marco Marsilio ha vinto con il 48,03% pari a 299.949 voti. I dati del Viminale decretano, dunque, che il secondo classificato è il candidato del centrosinistra Giovanni Legnini, che ha ottenuto il 31,28 % pari a 195.394 voti. La candidata M5S, Sara Marcozzi ha chiuso al 20,20% di preferenze (126.165 voti) e il candidato di Casapound Stefano Flajani allo 0,47% (2.974 voti). La Lega si conferma il primo partito con il 27,52 % per 164.154 voti. http://La vittoria del centrodestra in Abruzzo
La reazione di esponenti del governo non si è fatta attendere: “Dubito fortemente che un voto regionale possa mettere in crisi un governo cosi’ importante e con un consenso cosi’ ampio”. Lo afferma il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, al termine dell’inaugurazione della nuova linea della tramvia a Firenze, delle elezioni regionali in Abruzzo. “Colgo l’occasione per fare i complimenti a Sara Marcozzi che ha fatto un lavoro straordinario – aggiunge il ministro -. Ovviamente sono dispiaciuto perché se avesse vinto Sara Marcozzi avremmo dato veramente una mano incredibile alla popolazione”. Tuttavia, il ministro Toninelli non demorde e lancia una stoccata: “La daremo stando all’opposizione e dando una mano a quello che è stato eletto prima senatore e ora andrà a fare il presidente di una regione cambiando poltrona, cosa che il M5S non fa”.
Dunque il M5S esce mortificato dalle elezioni in Abruzzo, al punto che diversi eletti nel Movimento si stanno coordinando in queste ore per chiedere che la sconfitta in Abruzzo venga affrontata in un’assemblea congiunta con il vicepremier nonché capo politico del M5S, Luigi Di Maio, ma anche con i ministri grillini del governo gialloverde. La convinzione che accomuna molti, infatti, è che alle urne il Movimento abbia pagato anche l’operato dell’esecutivo Conte.
Questa ‘sconfitta’ del M5S su questa elezione in Abruzzo, ha scaturito la curiosità Europea: “Il M5S crolla dinanzi alla Lega nella regione Abruzzo” è il titolo di un articolo che il quotidiano Le Monde dedica oggi alle elezioni regionali di ieri e alla caduta “senza precedenti” del partito di Luigi Di Maio che “ottiene un risultato dimezzato rispetto a quello di un anno fa”. Mentre la “vittoria” del centrodestra, con in testa la Lega di Matteo Salvini, “è così ampia che rischia di diventare imbarazzante”, prosegue Le Monde, secondo cui i risultati potrebbero “spingere Salvini a rompere con il suo alleato di governo”. Mentre l’altro “insegnamento dello scrutinio è il miglioramento della situazione elettorale della sinistra”.