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Perché il problema dell’indebitamento statale del 2.4% annuo è un problema più di contenuti che di numeri: breve storia triste

| 8 Ottobre 2018 | ECONOMIA

In un paese lontano lontano, un padre di famiglia doveva mantenere una moglie, i suoi 3 figli e i suoi suoceri anziani, in particolare il padre malato di sua moglie. Il padre di famiglia lavorava come dipendente per un’azienda che lo pagava con costanza da anni, sempre con lo stesso stipendio e qualche premio sporadico oltre alla retribuzione degli straordinari.

Il padre di famiglia andava a fare la spesa il martedì e il sabato in un bel centro commerciale, scegliendo prodotti di qualità per i suoi figli, ma comprava il vino una volta a settimana e i medicinali per suo suocero con attenzione ogni 2 settimane. Il suocero era anche sottoposto a visite mediche mensili per accertarsi che non stesse peggiorando.

I figli studiavano in una scuola in cui eccellevano, poiché il padre di famiglia comprava loro gli ultimi libri e i gli ultimi ritrovati della tecnologia per approfondire le materie più difficili. Sua suocera dava una mano in casa alla moglie affinché ordine e pulizia fossero sempre garantiti e che la cena fosse sempre in tavola.

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In casa si respirava un’aria serena, anche quando la nonna si fece male si riuscì a provvedere alla sua cura anche se nello stesso periodo dovettero sistemare una grondaia che perdeva nella loro casina.

Purtroppo il padre di famiglia un giorno morì in un incidente. Dopo un periodo difficile in cui la famiglia spese gran parte dei risparmi, la mamma si risposò con un collega del suo defunto marito padre di famiglia. Il nuovo marito faceva lo stesso lavoro del primo e percepiva lo stesso stipendio. Appena arrivato disse che non era giusto che fossero sempre chiusi in casa ogni sera, dovevano divertirsi come tutte le altre famiglie; quindi il sabato tutti insieme andavano al ristorante. Inoltre ai 3 figli del padre di famiglia, il nuovo marito comprò dei giocattoli di ultima generazione e un vestito nuovo alla moglie.

Alla fine del mese, il nuovo marito si accorse che aveva speso più di quanto avesse incassato con lo stipendio. Quindi per il mese successivo fece più straordinari, ma cominciarono ad andare al ristorante il mercoledì e il sabato. Anche questo mese le spese erano superiori alle entrate, quindi il nuovo marito cominciò a fare la spesa ai discount e a risparmiare sulle visite mediche.

Purtroppo l’anziano padre della moglie del nuovo marito si aggravò e si accorsero di questo troppo tardi. Dovettero portarlo all’ospedale e dovette subire cure supplementari che costarono molti soldi. Lo stipendio del nuovo marito non bastava anche se lavorava il doppio e i debiti cominciarono ad accumularsi. Il livello dei libri dei figli fu ridotto, la qualità dei detersivi per pulire casa fu ridotta e le visite dell’anziano padre furono nuovamente ridotte. Quando di nuovo l’anziana madre della moglie ebbe un altro incidente, il nuovo marito dovette chiedere altri prestiti per pagare le vecchie bollette e le nuove spese.

Se il nuovo marito avesse utilizzato i soldi in investimenti come corsi per i figli, per sé stesso per crescere professionalmente e quindi guadagnare di più, oppure avesse investito in nuove cure per i suoceri, o anche in miglioramenti della struttura della sua casina, avrebbe avuto molto più senso indebitarsi. Invece il nuovo marito ha speso soldi per sostenere l’attuale situazione, senza un orizzonte di crescita e così facendo chi gli ha prestato i soldi ora chiede più garanzie e interessi più alti.

Provando a rapportare questa storiella ad un sistema complesso come uno Stato: se hai un paese che spende il 30% in più di quello che incassa (debito=130%PIL), puoi anche programmare un aumento del debito del 2,4% annuo per 3 anni; ma questi soldi dovrebbero e devono essere investiti per crescere, quindi in scuola, salute, ricerca, industria. Se invece lo fai solo con una forma assistenzialista ti ritroverai alla fine dei 3 anni con un debito ancora più alto di quello che incassi, inserendo definitivamente il tuo Paese in un ciclo che porta solo al default economico.

Inoltre, se le modalità di investimento non convince chi ti presta i soldi per fare tutte queste belle cose, gli investitori ti chiederanno maggiori interessi. Questo significa che, anche se farai tutto in maniera perfetta, parte dei tuoi incassi verranno vanificati. Per chiarezza qui non centra l’Europa, ma il sistema monetario internazionale attivo dacché si è abbandonato il sistema aureo. Ed è al quanto inutile e fuorviante rapportarsi a paesi come la Francia perché nella loro gestione non vi è un superamento costante delle entrate, difficilmente si è speso più di quanto entrasse.

In conclusione, la discussione e il problema non sorge tanto nel sfiorare il famoso 3%, numero peraltro venuto fuori in maniera pressoché arbitraria 30 anni fa dopo una cena tra cervelloni di economia, ma di dare una svolta a questo paese investendo nel futuro, non mettendo una toppa all’attuale. Il governo, facendo tagli alla scuola, alla sanità, falcidiando il sistema pensionistico e foraggiando arbitrariamente il sistema assistenzialistico non fa altro che comportarsi banalmente secondo i dettami della politica qualunquistica del “pago il mio elettore” evitando di affrontare la complessità della gestione del futuro.

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