
Ci chiedevamo il perché di oltre un nese di silenzio, senza piaghe d’Egitto annunciate per l’Italia. E sebbene innegabilmente sollevati dalla tregua estiva, eravamo certi che l’autorevole quotidiano britannico qualche nuova ostilità la stesse covando.
Eccoci serviti.
Dopo aver tuonato a metà maggio contro il governo Lega-M5S (“i nuovi barbari sono entrati nel cuore di Roma”), scomodando Alarico e i Visigoti, il primo luglio, dalla penna di Wolfgang Münchau, il combinato disposto di “un Salvini senza paura” e “la politica dei dazi di Donald Trump” hanno rievocato niente di meno che il fantasma della Repubblica di Weimar.
Il FT ha scritto: ipse dixit. E come al solito i giornaloni italiani pecorecciamente hanno rilanciato, scodinzolando e accreditando.
“L’UE fa fronte a due sfide esistenziali: una da parte di Donald Trump, l’altra da parte di Matteo Salvini”, dove “la minaccia posta” dal leader della Lega Nord “può essere più potente se non così diretta” come quella dei dazi Usa sulle auto, che “probabilmente arriveranno”. L’Italia, “sta facendo il gioco del poliziotto buono e del poliziotto cattivo con l’Unione Europea”, continua il FT. Salvini è il cattivo e Giuseppe Conte è il buono. Con la crisi dei migranti, “tutte le decisioni difficili devono ancora essere prese”, e questo “è un terreno fertile per i populisti dell’UE” di destra. La stabilità dell’UE, conclude Münchau, dipende dal fatto che tipacci come Trump e Salvini non vadano mai al potere. E se questo accade, voilà una nuova Weimar.
Il gran bollito dei punti sollevati – con buona pace della loro concatenazione logica – raggela i neuroni malgrado la canicola. Ancora più sconcertante il processo alle intenzioni dei “nuovi barbari” (e qui torniamo a quei cattivoni di Salvini e Di Maio). Perché forse sfugge a comuni mortali, ma al FT no: l’ambizione di Salvini e Di Maio è “distruggere l’Unione Europea dall’interno”, occupando le istituzioni. Lo dimostra Salvini che “ha messo gli occhi sulle elezioni europee del 2019, e le sue chances sembrano buone”. Traduzione del FT: se Lega e M5S saranno votati in massa alle elezioni europee dell’anno prossimo, non sarà perché gli elettori li hanno scelti. Non sarà il risultato di una scelta democratica. Sarà perché sono rapaci. Arrampicatori. Anarchici. Irresponsabili. Pre-dittatoriali.
Segue il capolavoro dell’argomentazione: “Quel che rende la minaccia all’ordine UE prestabilito così potente, è il fatto che Salvini sia senza paura, perché è il primo politico italiano moderno senza un bisogno emozionale di essere tra amici a Davos o a Bruxelles”.
Dispiace che Münchau la prenda cosi’. A me viene da dire, applausi a chi ha bisogno di un contatto emozionale con gli italiani piuttosto che con chi, dai salotti buoni, sputa sentenze sugli o contro gli italiani.
Dispiace inoltre che al FT sfugga un dato di semplice lettura: la coalizione di governo Lega-M5S è l’unione tra un partito e un movimento politico che alle ultime elezioni hanno totalizzato insieme quasi il 50% dei consensi, sulla base di un programma votato da oltre il 32% degli elettori del M5S e oltre il 17% degli elettori della Lega.
Ognuno nella sua sfera di competenza, Di Maio e Salvini stanno portando avanti misure e politiche annunciate in campagna elettorale. Quelle per cui sono stati votati. Lo stanno facendo bene. E il governo di Giuseppe Conte piace e convince molto più di quanto quello di Macron convinca i francesi o quello della Merkel i tedeschi. Per questo il consenso in Italia è altissimo. Difficile da capire? Serve un disegnino? E cosa c’entri questo con la Repubblica di Weimar, lo sa solo il FT.
Scherzi a parte: riguardo l’Italia, Münchau dovrebbe cercare di rasserenarsi. Il sensazionalismo mal si addice al FT, eppure la tentazione delle frasi ad effetto (sempre in chiave catastrofista) non sembra abbandonarlo. Due anni fa il collega prevedeva che dopo la Brexit l’eurozona sarebbe state “distrutta”, “devastata” dal divorzio tra Londra e Bruxelles. E che l’Italia sarebbe stata la successiva tessera del domino a cadere, aprendo le porte all’uscita dall’euro e al collasso dell’intera eurozona, “il più violento choc economico della storia”.
Münchau, stai sereno. Hai visto bene che nell’eurozona è tutto a posto. Nessuna Italexit in vista. Siamo tutti qui a sbadigliare. Anche lo spread ha visto momenti ben peggiori, ad esempio sotto il governo dell’euro-ortodossissimo Mario Monti.
E a proposito di Monti: a fine agosto 2012, il FT pubblicava in prima pagina un articolo sul governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi. Sotto, a illustrare l’articolo, una foto della cancelliera tedesca Angela Merkel in compagnia di… Mario Monti. Con tanto di didascalia che faceva riferimento, oltre che alla Merkel, a “Mario Draghi, presidente delle Bce”. Doppia gaffe.
Tanto per ricordarci che anche i grandi come il FT sbagliano. E non sarebbe male se ogni tanto chiedessero scusa.