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Le mafie si mettono in…gioco

| 5 Maggio 2018 | CRONACA

Il gioco e le scommesse in genere sono una tradizione radicata nel nostro paese: scommesse sportive, gratta e vinci, lotto, slot machine. Un giro d’affari immenso che attrae anche gli interessi delle mafie. Non a caso, l’indagine “Anno Zero” che ha portato all’arresto di affiliati, parenti e fiancheggiatori del super latitante Matteo Messina Denaro, è emerso anche la gestione del gioco d’azzardo da parte della criminalità organizzata. Difatti, Carlo Cattaneo, imprenditore affermato nel settore delle scommesse, foraggiava la latitanza del boss di Castelvetrano, tramite un sito illegale “17 nero”.

È chiara l’esistenza di un accordo tra cosa nostra e imprenditori del settore, non è un caso isolato, per gestire diversi siti di casinò. In tal modo cosa nostra ha acquisito il monopolio delle scommesse sportive on line sul suo territorio. In Italia il gioco d’azzardo attira un grosso interesse da parte delle mafie sin dal 2013-2014. Per evitare le maglie del regime fiscale italiano, molto siti vengono aperti a Malta che offre un regime fiscale più favorevole. Un lavoro certosino quello delle Forze dell’Ordine, nel scovare e oscurare i siti del gioco online illegale: circa 6200 siti sono stati oscurati. Purtroppo uno chiude ed uno apre immediatamente subito dopo.

Si è portati a pensare che le mafie operino nel gioco d’azzardo illegale, invece si occupano anche di quello legale prevalentemente acquistando bar, negozi, o controllando con i soliti metodi intimidatori col fine di far installare le slot machine. Un lavoro pulito che diventa losco nel momento in cui si manomettono le macchinette. In questo modo ogni macchinetta manomessa porta un guadagno di 1000 euro che confluisce nelle casse della famiglia o del clan che controlla il territorio.

Ma il sistema più legale per ripulire il denaro sporco, sono le Video Lottery Terminal o VLT, entrano soldi sporchi ed escono soldi puliti. A differenza delle slot machine che pagano in coin, le VLT distribuiscono premi in base a quanto stabilito dal gestore. Si immettono soldi da riciclare e, in caso di vincita, si riceve un buono da scambiare. Così facendo si ricicla il denaro sporco in modo veloce, semplice e sicuro. Il gioco d’azzardo rappresenta quasi il 14% del fatturato delle cosche mafiose, con un giro d’affari stimato attorno ai 30/40 miliardi all’anno.

È proprio il caso di dire che le mafie si mettono…in gioco.

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