
Deformazione del suolo sempre più rapida, centinaia di micro scosse al giorno, gas in aumento e temperature ben al di sopra del livello di “attenzione“, questa è oggi la situazione che si presenta ai Campi Flegrei. Grazie ai satelliti si riesce a misurare la deformazione del suolo anche di pochi millimetri, questo è quanto afferma il direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Riccardo Lanari.
Tutti guardano Napoli con un certo timore perché a fare da sfondo c’è il Vesuvio che per anni, con la sua attività, ha ricordato al popolo partenopeo la sua presenza, ma qui il discorso è ben diverso, i Campi Flegrei, forse per il fatto di essere praticamente nascosti, non sembrano nemmeno avere un’aria minacciosa, nessuno si rende conto di quanto siano realmente pericolosi… Attualmente esiste un lago di magma a circa 3,5 km di profondità che avrebbe un diametro non inferiore ai 3 chilometri, il magma è alimentato lentamente da una sacca che si trova ad una profondità di circa 12-13 km e di proporzioni non ancora ben chiare, ma sicuramente notevoli, si parla di oltre 100 chilometri quadrati!
Studi non recentissimi confermano che la caldera del Vesuvio è la stessa che alimenta i Campi Flegrei. Questo dei Campi Flegrei è uno dei vulcani più pericolosi al mondo e qui, sembrava in un primo momento, fosse destinata a nascere la prima centrale geotermica, stiamo parlando di un progetto nato (e anche “morto”) tra il 2005 e il 2007, una centrale proprio al centro di un vulcano a tutti gli effetti ancora attivo.
I rischi connessi all’attività di perforazione iniziata verso la fine del 2014 sembrano siano stati inizialmente seriamente sottovalutati; secondo alcuni studiosi, l’innesco di una attività eruttiva non era e non è da escludere in caso di perforazioni di questo tipo. Il “Deep Drilling” ai Campi Flegrei proposto nel 2008, ha visto diversi dissensi e opposizioni da parte di altri studiosi e vulcanologi di vari paesi, ma la notizia buona, è forse che di fatto, questa operazione non ha mai superato la fase iniziale. Queste perforazioni inizialmente avevano lo scopo di comprendere meglio lo stato attuale del vulcano, (questa era la notizia ufficiale), ma fortunatamente questi lavori sono stati sospesi alcuni mesi dopo, le trivelle sembra siano arrivate a poco meno di un chilometro, dove la temperatura sfiora i 200°.
In un’area potenzialmente meno rischiosa di questa, nelle Azzorre, dove già esistevano impianti geotermici, anni fa, è in iniziata una perforazione e, quando le trivelle sono arrivate a circa 500 metri, si è innescata l’esplosione del pozzo; questa dei campi flegrei, come Ischia, sono zone dove non c’è un piano di evacuazione solido e ben definito, (in verità anche quello del Vesuvio è tutto da rivedere), certi esperimenti e certe iniziative, secondo alcuni studiosi, non andrebbero proprio prese in considerazione.
https://youtu.be/tLtmfBoBUQA?t=34m47s
La BBC in un articolo del 2016 scriveva: il Vulcano “nascosto” sotto Napoli è così grande che fa sembrare il Vesuvio un nano vulcano, i campi Flegrei potrebbero avere il potere di cambiare la vita sulla terra. Al momento, il progetto ai Campi Flegrei sembra essere stato sospeso, ma l’interesse è mondiale e le possibilità di studiare un super vulcano con queste caratteristiche altrove, è quasi nullo. E’ solo di qualche giorno fa la notizia che un sisma di magnitudo 2.5 è stato registrato dai sismografi nella zona del Cratere del Vesuvio, la scossa è stata localizzata a circa 200 metri di profondità, attività, quella di questo Vulcano, pressoché quotidiana; chi abita in queste zone, queste micro scosse non le avverte nemmeno più, abitare in luoghi come questo significa soprattutto saperci convivere e purtroppo, anche non pensare mai al peggio.