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Indovina chi sale al Quirinale? Il pregiudicato Berlusconi

| 8 Aprile 2018 | CRONACA

Come è stato permesso a Berlusconi di presentare il simbolo di Forza Italia con il logo “Berlusconi Presidente”, così gli è stato concesso di salire al Quirinale. Chi ha permesso tutto ciò non ha sollevato nessuna obiezione? Se nel primo caso si potrebbe configurare una sorta di “truffa” elettorale poiché è nota l’ineleggibilità del Cavaliere, nel secondo caso si potrebbe parlare di morte della democrazia che consente ad un condannato di salire al Quirinale.

Alzi la mano chi non si è indignato nel vedere Silvio Berlusconi salire al Quirinale ed essere accolto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con una stretta di mano ed un sorriso per le consultazioni sul nuovo governo. Certo, qualche berlusconiano di ferro in stile Casellati ci sarà, ma molta gente comune è rimasta sconcertata anche se, nel nostro paese, non sconcerta più nulla. Un pregiudicato al Quirinale è la normalità di un paese dove politica e mafia viaggiano a braccetto.

Il simbolo degli intrallazzi, della malapolitica, della corruzione e concussione mafiosa è sempre lì, Silvio Berlusconi ancora nell’agone politico ascoltato dal garante della Costituzione e che dovrebbe vigilare sul nostro Paese. Un uomo salvato dalle leggi ad personam, supportato dalla lotta delle passionarie di Forza Italia, donne che lo difendono anche di fronte alle nefandezze dei festini di Arcore.

Un povero d’animo qualsiasi, con un quarto del pedigree criminale come quello di Berlusconi sarebbe già in carcere da anni, invece lui no, riesce sempre a farla franca. Per chi fa orecchie da mercante, Berlusconi è stato condannato per frode fiscale, estromesso dal Parlamento ed è stato giudicato dal Tribunale di Milano come un delinquente naturale. È riuscito ad ottenere nove assoluzioni dalla Cassazione per prescrizioni ma, in tre casi, la stessa Cassazione ha accertato che i reati commessi dal pregiudicato Berlusconi erano stati realmente commessi. Un caso su tutti la compravendita del senatore De Gregorio, pagato con 3 milioni di euro per passare dall’IdV di Antonio Di Pietro a Forza Italia.

Mattarella è passato sopra a tutto, nemmeno si è posto una questione etica e morale nel riceverlo per il primo giro di consultazioni: non contano le condanne, non conta che abbia ancora sei processi in corso. Non fa nulla se in una sentenza definitiva c’è scritto che: Berlusconi ha mantenuto rapporti con cosa nostra dal 1974 al 1992 grazie all’intermediazione di Marcello Dell’Utri. Normale nel nostro paese che un uomo si rivolga alla mafia per chiedere protezione durante la stagione dei sequestri piuttosto che rivolgersi alle Forze dell’Ordine, cosa volete che sia assumere Vittorio Mangano, schedato dalla polizia come criminiale legato alla mafia di Villa San Martino. Rientra nella normalità anche pagare il pizzo sulle antenne tv ad ogni famiglia competente per territorio, come incontrare Bontate, Teresi e Cina’ non solo per ricevere in dono le buonissime cassate siciliane ma anche 30 miliardi di lire da riciclare attraverso le casse Fininvest. Poi c’è anche un libro mastro di una famiglia mafiosa, ligia nel mantenere correttamente la contabilità della famiglia. Compare la sigla “Can5” con accanto la scritta “regalo 990, 5000” corrispondenti a 5 miliardi di lire versati nel 1990 come regalo da Canale 5 alla Cosca. Vero, il pizzo si chiama regalo…

Per Mattarella nessun problema al riguardo, il pregiudicato Berlusconi accompagnato dalle sue ancelle di fiducia è entrato con tutti gli onori nella casa degli italiani dove dovrebbe risiedere la legalità, la trasparenza. Forse Mattarella se lo porterà anche alle commemorazioni del 23 maggio e del 19 luglio?

Mi scusi Presidente, per la gente onesta anche questa volta Lei ha toppato!

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