CATANZARO – Il Cara più grande d’Europa era in mano alla ‘ndrangheta da dieci anni. Su 103 milioni di euro stanziati dalla Ue, che lo Stato ha girato dal 2006 al 2015 per la gestione del centro dei richiedenti asilo di Crotone, 36 milioni sono finiti nelle mani della cosca Arena. E’ quanto emerso dall’inchiesta condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, i quali hanno ordinato lo stato di fermo per 68 persone tutti appartenenti, appunto, al clan Arena.
Tra gli arrestati c’è anche Leonardo Sacco, ex vice presidente nazionale delle Misericordie, considerato il volto pulito a cui si erano affidati gli Arena per garantirsi la gestione del Cara di Isola Capo Rizzuto. Sacco avrebbe stretto accordi con don Edoardo Scordio, parroco della cittadina calabra, uno dei fondatori delle Misericordie. Anche il sacerdote è tra i fermati. Imprenditore di successo, Sacco spazia fino al noleggio di imbarcazioni. Manager della solidarietà. Presidente della squadra di calcio locale che milita in Eccellenza. Ma mister Misericordia è soprattutto un personaggio abile nel tessere relazioni istituzionali.
Intanto il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, prende le distanze respingendo gli attacchi politici di presunti collegamenti con alcuni responsabili del centro. Gli inquirenti, però, hanno trovato nel profilo di Sacco, una galleria fotografica di personaggi di altissimo livello e con tutti i principali protagonisti della politica italiana e non solo. In queste foto pare che il Sacco sia in posa con il ministro degli Esteri.