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Cdm, ok a privatizzazione di Poste ma lo Stato resta socio maggioritario

| 17 Settembre 2024 | ATTUALITÀ

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ha approvato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni che regolamenta l’alienazione di parte (circa il 13%) della partecipazione detenuta dal Mef  in Poste Italiane, al fine di determinare il mantenimento di una partecipazione dello Stato al capitale di Poste Italiane in quota maggioritaria (superiore al 50%) anche per il tramite di società direttamente o indirettamente controllate dal Ministero dell’economia e delle finanze.

La notizia è stata diffusa da una nota divulgata a seguito del Consiglio dei Ministri.

La privatizzazione di una quota di Poste Italiane segue quella già attuata nel 2015 dal governo di Matteo Renzi.

Questa azione rientra nel piano di recupero di 20 miliardi in tre anni annunciato con la scorsa legge di Bilancio. Lo Stato attualmente detiene il 64% della società di logistica attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (detentore del 29,26%) e di Cassa Depositi e Prestiti (35%).

Il lavoro sul Dpcm era iniziato da mesi e aveva destato non poche perplessità: una bozza circolata lo scorso marzo prevedeva che lo Stato mantenesse una partecipazione non inferiore al 35% diventando di fatto socio minoritario.
La privatizzazione totale di Poste per ora viene scongiurata ma per il futuro non si escludono ulteriori vendite.

TAG: Poste Italiane, privatizzazione poste italiane
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