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Per colpa della ‘legge bavaglio’, la giornalista Ovsyannikova condannata ai domiciliari

| 12 Agosto 2022 | ATTUALITÀ

Il tribunale Basmanny di Mosca ha ordinato gli arresti domiciliari fino al 9 ottobre nei confronti della giornalista russa Marina Ovsyannikova, nota per la sua contrarietà all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe. Lo riporta Novaya Gazeta Europa. Secondo il suo avvocato, la giornalista rischia fino a 10 anni di reclusione per una protesta contro la guerra a luglio.

Ovsyannikova era stata fermata il 10 agosto dalla polizia russa con l’accusa di “aver screditato” l’esercito.

In Russia una nuova legge “bavaglio” entrata in vigore dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina prevede fino a 15 anni di reclusione per la diffusione di informazioni sulle forze armate che dovessero essere ritenute “false” dalle autorità russe. In base a questa norma, in pratica, chi condanna l’invasione dell’Ucraina rischia pesanti pene detentive in Russia, dove il governo sta rafforzando la censura reprimendo ogni forma di dissenso.

Ovsyannikova è nota per essersi presentata a sorpresa in diretta davanti alle telecamere della tv di Stato russa durante il tg mostrando un cartello contro la guerra in Ucraina ordinata da Vladimir Putin. Secondo Novaya Gazeta, l’udienza di oggi si è svolta porte chiuse.

TAG: arresti domiciliari, condanna, giornalista, Marina Ovsyannikova, Mosca
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