Il centrodestra è spaccato a Verona, dopo il “no” all’apparentamento di Federico Sboarina con Flavio Tosi. Il candidato sindaco di Fratelli d’Italia (sostenuto anche dalla Lega) sarà impegnato al ballottaggio delle elezioni comunali di domenica 26 giugno contro Damiano Tommasi, ma al momento non ha ufficializzato alcun apparentamento con Tosi e Forza Italia per avere il sostegno anche dei suoi elettori. E lo scontro rischia di avere conseguenze anche a livello nazionale.
La decisione di Sboarina “è un errore madornale” secondo il segretario della Lega Matteo Salvini. “Spero che gli amici di Fratelli d’Italia ci ripensino. Il voto di domenica – ha aggiunto – dice che il centrodestra unito vince”, e a Verona ha oltre il 60%.
L’abbraccio di pace, avvenuto proprio a Verona, tra Salvini e Meloni, 8 giorni fa, sembra dunque già un ricordo. È stato il leader della Lega, a incalzare per primo Fratelli d’Italia: “Sosterrò Sboarina fino alla fine – ha detto – ma mi sembra sciocco dire ‘no’ all’unità del centrodestra. Io avrei già chiamato Tosi e spero lo facciano ancora”. La risposta di Meloni è arrivata poco più tardi: “Federico Sboarina a Verona e Valerio Donato a Catanzaro – ha affermato – potranno contare sul sostegno dell’intero centrodestra, al di là delle formule tecniche di una condivisione che rimane sostanziale. In particolare a Verona, seppur in assenza di un apparentamento tecnico”.
“Fratelli d’Italia si fa garante da subito della piena condivisione del progetto con Flavio Tosi, per dare al capoluogo scaligero un programma e una squadra di centrodestra vincenti”, ha detto poi Meloni. Parole, queste, che hanno indispettito Tosi, che a breve giro ha replicato: “Leggo con meraviglia la nota di Giorgia Meloni, che interpreta a suo modo una mia dichiarazione, alludendo ad un accordo raggiunto con FdI a Verona in vista del ballottaggio. Accordo che non c’è proprio a causa delle scelte di Federico Sboarina, il quale dimostra finora di non avere a cuore l’unità, né tantomeno la vittoria del centrodestra”.
L’offerta di Sboarina, di fatto, era stata questa: “Con Forza Italia ho aperto ad un accordo che sia programmatico, perché i tecnicismi non verrebbero capiti dai cittadini veronesi. È un messaggio positivo, che avevo già dichiarato all’inizio”. Ma Tosi non si è mostrato interessato: “Accetteremo solo l’apparentamento ufficiale – ha ribadito – l’unico previsto dalla normativa sui ballottaggi, alla luce del sole. Apparentamento che farebbe eleggere in Consiglio i nostri uomini e le nostre donne di centrodestra più votati e più votate, scelti dal popolo”. L’ex leghista è arrivato a concedere che Il 26 giugno non voterà ‘contro’: “Andrò a votare Sboarina – ha detto – ma prima mi confronterò con Forza Italia per decidere quale linea tenere e cosa dire al nostro elettorato”. “Lo ringrazio se ha fatto questa dichiarazione – è stato il commento di Sboarina – ma sarebbe difficile comprendere il contrario” .