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Turismo: +35% rispetto al 2021 ma gli italiani restano in Italia

| 12 Aprile 2022 | ECONOMIA

Buone notizie per il turismo rispetto all’anno passato. Le stime per il 2022 di un’indagine di Demoskopika – pubblicata da Ansa in anteprima in occasione della Bit, Borsa internazionale del turismo – sono di poco più di 92 milioni di arrivi e quasi 343 milioni di presenze tra italiani e stranieri, con una crescita rispettivamente pari al 43% e al 35% rispetto al 2021.

Una tendenza in crescita, seppur ancora lontana dallo scenario del 2019. In particolare, secondo le previsioni dell’Istituto di ricerca, i pernottamenti dovrebbero segnare ancora un -21,4% e gli arrivi un -29,6%. Effetto positivo anche sulla spesa turistica: 26 miliardi previsti, in crescita dell’11,8% rispetto al 2021.

Sono quasi 30 milioni gli italiani(51% sul totale) che hanno scelto di andare in vacanza nei prossimi mesi. Nove milioni(il 16% sul totale dei connazionali) hanno già prenotato la villeggiatura, soprattutto nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni, mentre il 35% sta pensando di programmare una vacanza per il rimanente periodo dell’anno in corso. Significativo, inoltre, il 18% che, pur manifestando interesse a partire, si dichiara attualmente indeciso.

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Prevale la vacanza italiana: 9 italiani su 10, pronti a fare le valigie, la trascorreranno nel nostro Paese. Sul versante opposto, il 10% ha in programma di andare all’estero: di questi il 7% ha programmato il viaggio in una destinazione europea, mentre il rimanente 3%, opta per una vacanza internazionale. Anche in questo caso, saranno i giovani (18-35 anni) a propendere maggiormente per un viaggio oltre confine.

Anche per le vacanze 2022 prevale la scelta del mare, indicata da ben il 57% degli italiani, ma tornano anche le città d’arte, in calo negli ultimi anni di pandemia. Quasi1 italiano su 4 (23%), inoltre, opta per la “vacanza natura”. Nel dettaglio, la scelta della tipologia di vacanza in montagna è rappresentata dal 10%del campione che ha dichiarato l’intenzione di andare in vacanza, modalità di risposta immediatamente seguita dalla scelta della villeggiatura in campagna/agriturismo (9%) e in una località lacuale (4%).

E, ancora, risulta significativo anche il 18% degli italiani che esprimono il desiderio di conoscere e pernottare in una città d’arte italiana nei prossimi mesi (27,1%). In coda, nel ranking delle mete individuate dagli italiani, le mete esotiche (3%) e le vacanze termali (2%).

Per il 2022, i flussi turistici in Italia potrebbero generare una spesa turistica pari a 26,4 miliardi di euro con una variazione in crescita dell’11,8% rispetto all’anno precedente. L’analisi per livello regionale colloca, nella sua dimensione numerica assoluta, il Veneto in testa con 5.047 milioni di euro(+12,6% rispetto al 2021), il Trentino Alto Adige con 3.570 milioni di euro (+27,1%), l’Emilia Romagna con 3.008 milioni di euro (+9,1%), la Toscana con 2.804 milioni di euro (+7,9%), la Lombardia con 2.050 milioni di euro (+10,6%).

E, ancora, nella fascia di spesa turistica fino ad un miliardo di euro, la Puglia con 1.251 milioni di euro (+5,0%) e la Sardegna con 1.033 milioni di euro (+7,9%). In coda, sempre per valore assoluto della spesa turistica generata, si collocano tre sistemi territoriali: l’Umbria con 390 milioni di euro (+7,1%), la Valle d’Aosta con 154 milioni di euro (+9,4%) e, infine, la Basilicata con 150 milioni di euro (+9,1%).

Saranno tutte le destinazioni regionali a registrare un andamento positivo dei flussi turistici con in testa, in termini di variazione percentuale delle presenze, Piemonte con 12,8 milioni di pernottamenti (+56,7%) e con 4,3 milioni di arrivi (+66,3%) e Trentino Alto Adige con 46,4 milioni di presenze (+53,5%) e con 11,3 milioni di arrivi (+31,8%).

A seguire Campania con 11,3 milioni di presenze (+38,6%) e con 3,4 milioni di arrivi (+32,0%), Veneto con 65,5 milioni di presenze (+36,0%) e con 15,2 milioni di arrivi (+66,4%), Lombardia con 26,6 milioni di presenze (+33,5%) e con 10,1 milioni di arrivi (+48,7%).

Ma la guerra e ancora la pandemia condizionano il turismo italiano: del 31% di connazionali che ha rinunciato alla vacanza per i prossimi mesi, il 10% lo fa per timore degli effetti del conflitto in Ucraina e l’8% per il persistere del Covid e delle sue varianti. Colpisce, infine, il 13% degli italiani che non ha programmato la villeggiatura con la famiglia, dichiarando un peggioramento della condizione economica familiare rispetto allo scorso anno.

Infine, per l’anno in corso, si stima l’assenza dall’Italia di oltre 300 mila turisti ucraini e russi con una riduzione di 2,4 milioni di presenze e una contrazione della spesa turistica per quasi 180 milioni di euro.

“Sono dati buoni quelli odierni di Demoskopika, ma sono convinto che miglioreremo ancora – commenta il ministro del Turismo Massimo Garavaglia – Già l’anno scorso avevamo visto il fenomeno della prenotazione all’ultimo secondo, ma quest’anno è ancora amplificato. Poi è aumentato anche l’effetto del digitale. Per questo dobbiamo agire su tutte le leve. Ad esempio una che non è ancora stata considerata, ma su cui stiamo lavorando, è la revisione e la semplificazione del Tax Free perché anche lo shopping è un grande veicolo di attrazione”.

TAG: turismo, vacanze
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