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Operazione Berlusconi al Quirinale in standby

Tajani (FI): "Sgarbi parla a titolo personale"
| 19 Gennaio 2022 | POLITICA

L’operazione scoiattolo, destinata a cercare fuori dal centrodestra i consensi per eleggere Silvio Berlusconi come presidente della Repubblica, sembra destinata a fallire. A ventilare l’ipotesi è stato Vittorio Sgarbi, che proprio in questi giorni sta facendo con l’ex premier il giro di telefonate ai parlamentari. “Gli mancano circa 100 voti, poi almeno 30 staranno fuori fra no vax e malati che non possono votare, e ci saranno almeno 20 franchi tiratori: non parte da 450 voti ma da 400. Devi rimontarne 105, e se hai 110 telefonate da fare ci vorrebbe solo il miracolo del paradiso per cui tutti dicessero sì”, ha detto a Un giorno da pecora. Secondo Sgarbi, l’unica chance per Berlusconi di arrivare al Colle è ottenere l’appoggio di Renzi, ma ci sono poche speranze. Il Cavaliere avrebbe detto ai forzisti che è ottimista e non deluderà chi gli ha dato la fiducia, ma non avrebbe ancora deciso cosa fare. Nel dubbio, avrebbe comunque ripreso il giro di chiamate per sondare il territorio.

L’elezione del presidente della Repubblica prenderà ufficialmente il via il 24 gennaio alle ore 15. Per l’occasione, i grandi elettori – ovvero i parlamentari e i delegati regionali – non si riuniranno in un unico spazio come da prassi, ma voteranno per fasce orarie, 50 alla volta. Inizieranno prima i senatori, poi i deputati e infine i parlamentari. Silvio Berlusconi lavora da tempo per una sua possibile elezione, ma secondo Sgarbi l’operazione per portarlo al Colle si è “oggettivamente” arenata.

Il critico d’arte racconta che ha visto il Presidente del Consiglio “abbastanza triste” e che è possibile che stia pensando a “una via d’uscita onorevole, con un nome a lui gradito, forse Mattarella”. Escluso invece un possibile sostegno a Mario Draghi, altro possibile candidato al Quirinale.

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Proporre lui, ha detto Sgarbi, è una mossa che sia lui sia Gianni Letta hanno consigliato a Berlusconi per mettere gli altri all’angolo, “ma lui non la preferisce”. Secondo il deputato, dovrebbe essere Berlusconi a chiamare i parlamentari per convincerli a sostenerlo e, se non riuscisse nell’obiettivo, dovrebbe essere lui stesso a proporre un altro nome. C’è, però, chi non gradisce l’interventismo di Sgarbi e ridimensiona le sue parole. “Parla a titolo personale”, ha puntualizzato Antonio Tajani.

“Sgarbi non è il portavoce di Silvio Berlusconi”, in altre parole “Sgarbi risponde a se stesso, sicuramente non parla a nome” dell’ex premier, è il coordinatore nazionale di Forza Italia e vicepresidente del Partito Popolare Europeo Antonio Tajani. Per Tajani il centrodestra è ancora compatto “non c’è un’opzione alternativa” alla candidatura di Berlusconi per il Colle.

Quindi Tajani precisa che nessun dirigente di Forza Italia “ha mai detto che il partito uscirebbe dal governo se Draghi dovesse salire al Quirinale: noi diciamo una cosa diversa, c’è ancora bisogno di un governo di unità nazionale per combattere e sconfiggere la pandemia e senza Draghi sarebbe difficile andare avanti” con questo impegno perché “non c’è una personalità come lui”.

“Piano B? Non esistono altri piani per il centrodestra finché Berlusconi non scioglie la riserva, lo hanno ribadito tutti. Fin quando Berlusconi non dirà cosa intende fare, il centrodestra si muoverà di conseguenza. Se ha un piano in mente lo comunicherà al vertice del centrodestra per confrontarsi e vedere il da farsi. Il tempo sembra poco per l’elezione del Capo dello Stato ma in realtà è molto. E da giornalista ricordo che fino all’ultimo non si scioglie nessuna riserva. Non c’è quindi nessun cambiamento rispetto all’elezione degli altri presidenti della Repubblica”.

TAG: Antonio Tajani, elezioni presidente, Forza Italia, Silvio Berlusconi, Vittorio Sgarbi
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