“Emergenza umanitaria gravissima”. Così il premier Mario Draghi ha definito la situazione in Afghanistan, al termine del G20 straordinario sul Paese finito in mano ai talebani, che si è svolto in videoconferenza. Draghi ha definito il vertice “soddisfacente e fruttuoso”.
“C’è stato un accordo, una grande disponibilità ad agire e una convergenza di vedute” sulla necessità di “affrontare l’emergenza umanitaria” in modo unificato attraverso “un mandato alle Nazioni Unite, di tipo generale, per il coordinamento della risposta e per agire anche direttamente”, ha detto ancora Draghi.
“E’ stato toccato da tutti il problema dei diritti delle donne, di garantire loro il diritto all’istruzione e di non tornare indietro di 20 anni”, ha spiegato ancora Draghi nella conferenza stampa dopo il G20 straordinario sull’Afghanistan.
“Che io sappia”, l’assenza di Vladimir Putin e Xi Jinping “non era dovuta” a “motivi particolari di politica estera”, ha spiegato il premier. La loro assenza “è stata comunicata in anticipo” e “il coinvolgimento c’è stato moltissimo prima della riunione”. Draghi ha però aggiunto: “E’ essenziale che Russia e Cina partecipino al G20” in programma a fine mese in presenza a Roma. “Tutti sono consapevoli” che su temi come il clima è necessaria la partecipazione di questi Paesi, così come “dell’India” perché sono “problemi che travalicano i confini nazionali”.
“Ne è valsa sicuramente la pena” di organizzare questo G20, che considero “un successo”, “perché è la prima risposta multilaterale alla crisi in Afghanistan. Si è avuta più di una conferma che le Nazioni Unite saranno protagoniste di questa risposta”, ha detto ancora Draghi.
Draghi ha spiegato che “il governo italiano ha assicurato l’uscita di 5mila persone dall’Afghanistan, anche la Germania ha fatto molto, e il Regno Unito. Tutti stanno cercando di ottenere dal governo dei talebani la possibilità che si organizzino dei corridoi” umanitari. C’è “questa consapevolezza diffusa che ci sia lì ancora gente che vuole uscire, e che sia nostra responsabilità prendersene cura. Molti di loro sono andati in Paesi vicini” e bisognerà “rintracciarli”.
Per quanto riguarda il tema terrorismo legato all’Afghanistan, Draghi ha detto: “Non so quali siano i contatti tra il governo talebano e l’Isis, ho l’impressione che non siano veramente tanto amici, ricordiamo la bomba alla moschea che certamente i talebani non hanno particolarmente gradito”. Questa e “molte altre considerazioni ci suggeriscono che dovremmo capire meglio quello che sta accadendo”.
II leader del G20 riuniti sull’Afghanistan hanno ribadito il loro impegno nella lotta al terrorismo, compresa la minaccia costituita dall’Isis-K, e per garantire un passaggio sicuro per gli stranieri e gli afghani che cercano di lasciare il Paese. Lo ha affermato il presidente americano Joe Biden, secondo quanto riportato dalla Casa Bianca.
I leader del G20, secondo quanto aggiunto da Biden, si sono impegnati a garantire assistenza umanitaria direttamente agli afghani e a promuovere i diritti umani per tutti, comprese donne, bambine e minoranze. “Gli Stati Uniti restano impegnati a lavorare con la comunità internazionale per affrontare la situazione in Afghanistan e sostenere la popolazione afghana”.
Il G20 dovrebbe agire “sulla base del rispetto della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale dell’Afghanistan“. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, rappresentante speciale del presidente Xi Jinping per il G20 straordinario, ha detto che “imporre la propria ideologia agli altri”, interferire negli affari interni di altri Paesi o ricorrere all’intervento militare non porterà che a continui disordini e povertà.
La riunione straordinaria dei leader del G20 sull’Afghanistan è iniziata alle 13 ed è durata circa tre ore. “Tra i temi al centro del vertice: urgente sostegno umanitario per la popolazione afghana; lotta al terrorismo; libertà di movimento all’interno del territorio e frontiere aperte”, ha scritto Palazzo Chigi su Twitter.