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Il Consiglio dei Ministri conferma il coprifuoco alle 22

| 22 Aprile 2021 | POLITICA

Scontro in Consiglio dei ministri sul decreto sulle riaperture. La Lega ha fatto sapere che non voterà il provvedimento perché non approva alcune restrizioni, a partire dal coprifuoco alle 22. Fonti presenti alla riunione sostengono che il presidente del Consiglio, prima dell’inizio della riunione a Palazzo Chigi, avviata con un’ora di ritardo rispetto all’orario previsto delle 17, avrebbe espresso irritazione per l’affondo della Lega sul coprifuoco, mentre le decisioni sulle riaperture erano state prese in una cabina di regia dove era presente anche il partito guidato da Matteo Salvini.

Secondo fonti ministeriali prima del Cdm – dapprima previsto per le 17, ma avviato più tardi – si è tenuta una riunione supplementare – e informale – proprio sul nodo del divieto di uscita notturna, con la Lega in prima linea per spostarlo alle 23 laddove la cabina di regia della settimana scorsa aveva optato per mantenere le 22, anche con i ristoranti aperti a cena.

“Al di là del coprifuoco, non sono logiche le restrizioni per i locali al chiuso anche in zona gialla. E sono previste troppo in là alcune riaperture, con scelte illogiche e punitive per palestre e piscine”. Così fonti della Lega spiegano l’astensione dal voto al nuovo decreto. “Bene la riapertura parziale di cinema e teatri, ma perché punire i ristoratori senza spazio esterno?”, si chiedono i leghisti. “Meglio 10 persone controllate e distanziate al bar o al ristorante, che non 10 persone chiuse in un’abitazione privata”, osservano.

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Il nuovo decreto sarà valido dal 26 aprile al 31 luglio. Dal 26 aprile torneranno le zone gialle e potranno riprendere molte attività all’aperto. Secondo quanto si apprende da fonti ministeriali dopo il Cdm, sarà possibile sedersi ai tavoli nei ristoranti al chiuso dal primo giugno. Per quanto riguarda le scuole è previsto un ritorno in aula in zona rossa  fra il 50 e il 75% degli studenti, in quelle gialle e arancioni fra il 60 e il 100%. Arriva inoltre la “carta verde” per gli spostamenti tra le Regioni: chi la falsifica rischierà il carcere. Ripartono con gradualità gli spettacoli.

TAG: consiglio dei ministri, covid, Decreto, Mario Draghi
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