Un modello di vita equilibrato, con un’alimentazione sana e variata, può contribuire a ridurre il rischio di ictus fino al 20%.
Ricca di vegetali, cereali, frutta, olio di oliva, legumi e pesce, povera di carni grasse, tuberi, grassi animali e insaccati, questo genere di alimentazione è utile non solo per la prevenzione dell’ictus cerebrale ma anche di molte altre patologie come ipertensione, diabete, infarto, obesità e sindrome metabolica.
Ha sottolineare l’importanza della dieta mediterranea è Alice Italia Odv (l’Associazione italiana per la lotta all’ictus cerebrale). Inoltre, una scarsa presenza di vitamina D viene riscontrata nei pazienti con patologie cardio-cerebrovascolari e sono associati a un aumentato rischio per futuri eventi.
Tra i suggerimenti di Alice Italia odv, anche l’esercizio fisico: 30 minuti di attività fisica aerobica sono sufficienti per sfruttare al meglio gli effetti protettivi del movimento. L’ictus cerebrale in Italia è la terza causa di morte, dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie.
Dei 150.000 italiani circa che ne vengono colpiti ogni anno, la metà rimane con problemi di disabilità di varia entità; attualmente sono circa 1 milione i sopravvissuti con esiti di ictus più o meno invalidanti.
Consumare in particolare agrumi, mele, pere e verdure a foglia è un valore aggiunto: un incremento di circa 200 grammi al giorno, sia di frutta che di verdura, fa diminuire il rischio ictus rispettivamente del 32% e dell’11%.
L’olio di oliva extravergine, uno dei pilastri della dieta mediterranea, contribuisce a proteggere il sistema cardiovascolare: un aumento di 23 grammi al giorno di consumo di olio di oliva è stato inversamente associato all’incidenza dell’ictus (riduzione del rischio del 20%) e alla mortalità (riduzione del rischio dell’11%).
Se da una parte ci sono sostanze da consumare con moderazione, come sodio, alcol e grassi saturi (perché aumentano il rischio vascolare), per altre, al contrario, è stato sottolineato un effetto protettivo: omega3, fibre, vitamina B6 e B12, così come l’assunzione di calcio e potassio diminuiscono infatti il rischio di ictus cerebrale.
Per i Sistemi di sorveglianza Passi e Passi d’Argento 2016-2019, coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), tra gli over 65 i problemi di peso riguardano quasi 6 persone su 10. Per quanto riguarda la fascia di età 18-69 anni, il 40% è in eccesso di peso, di questi 3 sono in sovrappeso e uno obeso.
Appena uno su 10 consuma la quantità di frutta e verdura raccomandata dalle linee guida per una corretta alimentazione, ovvero 5 porzioni al giorno. Non dimentichiamo, che l’obesità rappresenta uno dei fattori di rischio per l’insorgenza di alcune malattie non trasmissibili (come per esempio malattie cardiovascolari, problemi respiratori, diabete) che, solo in Italia, sono responsabili del 91% dei decessi.
noltre, uno studio, pubblicato sul Journal of Internal Medicine, realizzato dall’Università di scienze della vita di Varsavia, dal Karolinska Institutet, dal Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle e dall’Università di Uppsala sottolinea: chi vuole stare a lungo in salute, può aggiornare la sua lista della spesa aggiungendo porzioni di frutta e verdura, tè, caffè, pane integrale, cereali per la colazione, formaggio magro, olio d’oliva e olio di colza, noci, cioccolato e quantità moderate di vino rosso e birra.
Addio, invece, ad alimenti che alimentano infiammazioni come carne rossa non lavorata e trasformata, patatine. Inoltre, è doveroso ricordare (più volte citato) uno studio della Oxford university pubblicato dalla rivista Pnas: se tutto il mondo adottasse una dieta strettamente vegana si risparmierebbero 8,1 milioni di morti premature da qui al 2050, ma anche un cambiamento minore che limiti il consumo di carni rosse a circa 300 grammi alla settimana ne eviterebbe più di 5 milioni.