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Da mal di schiena alle coliche, i dolori che portano al pronto soccorso milioni di italiani

| 14 Luglio 2020 | SALUTE

Uno stile di vita sano può prevenire molti disturbi, ma spesso non prendiamo in seria considerazione il nostro corpo. Cattive posture, una scarsa alimentazione, pessime abitudini possono distruggere la nostra vita.

Per il Centro Studi Medicina Avanzata, sono 10 milioni gli italiani che finiscono al pronto soccorso per un dolore acuto: mal di schiena (78% di accessi al pronto soccorso), cefalea (16%) e coliche renali (5%). Una patologia che affligge il 20% della popolazione italiana, mentre nei Paesi dell’Europa gli interessati oscillano tra il 12 e il 25%.

Il dolore colpisce dunque un italiano su cinque e rappresenta un’emergenza sociale a cui bisogna dare grande attenzione. In Italia lo studio IPSE (Italian Pain reSEarch, SIMG 2005) attribuisce il 75% delle richieste di intervento del Medico di Medicina Generale per dolore a cause osteoarticolari, seguite a distanza dalle cefalee e dal dolore viscerale (complessivamente 10-12%).

“E’ il mal di schiena la principale causa di perdite di giornate del lavoro nel nostro Paese” spiega il Prof. Gian Franco Gensini, Professore di Medicina Interna, Firenze. “Un intervento utile e opportuno della medicina del dolore non è nel controllare un malessere – continua il Prof. – ma nell’evitare di compromettere il benessere quando il nostro corpo subisce un intervento chirurgico. Ogni anno in Italia vengono effettuati circa 5 milioni di interventi chirurgici, e molti inducono necessariamente, per la lesione dei tessuti, dolore postoperatorio di entità variabile”.

Soltanto da poco si sta guardando con interesse alle terapie orientali, come valido strumento di prevenzione a diverse patologie. Ad esempio l’Ayurveda (sistema tradizionale di guarigione dell’India) insegna che tutte le malattie colpiscono sia il corpo che la mente e che questi due aspetti non devono mai essere curati separatamente.

Accanto ad una visione olistica, che potrebbe apparire discutibile per una mentalità occidentale, l’Ayurveda raccomanda un approccio globale, che include psicologia, genetica, sessualità, alimentazione e relazioni, proponendo cioè un modello di salute legato allo “stile di vita”, modello sempre di più considerato dalla medicina occidentale come una moderna soluzione “sociale” alla salute pubblica.

Per contrastare la malattia quando essa si manifesta l’Ayurveda ha la possibilità di intervenire con un’ampia farmacopea e con molti strumenti terapeutici, ma la parte più importante del lavoro viene fatta in sede preventiva. Di notevole importanza l’Agopuntura praticata in tutto il mondo e scelta come terapia da milioni di persone.

Durante il quindicesimo congresso Mondiale della Medicina Tradizionale Cinese organizzato a Roma lo scorso anno dalla Federazione Mondiale delle Società della Medicina Cinese (WFCMS) (un evento accademico di alto livello, già organizzato in Cina, Francia, Canada, Singapore, Macao, Australia, Olanda, Regno Unito, Malesia, Stati Uniti, Russia, Spagna, Nuova Zelanda e Tailandia), è stato sottolineato come l’agopuntura e la fitoterapia cinese possono essere applicate sinergicamente per il trattamento di patologie molto delicate come i tumori e nelle fasi successive agli ictus, così come in alcune patologie croniche: dall’artrosi alla depressione, fino ai fibromi.

Secondo la teoria dei meridiani o canali energetici, il nostro corpo è percorso da vie che conducono e regolano l’energia prodotta e immagazzinata dagli organi e dai visceri, garantendo tutte le funzioni vitali. I meridiani vengono classificati fondamentalmente in principali, secondari e straordinari o curiosi.

I meridiani principali sono dodici e sono in relazione con i sei organi (polmone, rene, fegato, cuore, pericardio, milza) e i sei visceri (intestino crasso, vescica urinaria, vescicola biliare, intestino tenue, triplice riscaldatore, stomaco).

Questi meridiani vengono distinti in yang, quelli che portano energia dall’estremità delle mani al capo e da qui ai piedi, e yin quelli che portano l’energia dai piedi al tronco e da qui alle mani. I meridiani secondari sono ramificazioni più superficiali dei meridiani principali che servono a connettere fra loro questi ultimi e a distribuire l’energia e il nutrimento a tutti i tessuti. Il concetto è proprio analogo a quello di una rete di canali ben organizzata.

Numerosi studi scientifici, i più recenti dei quali hanno utilizzato tecnologie d’avanguardia quali la tomografia ad emissione di positroni (PET), hanno dimostrato inequivocabilmente che quanto affermato da millenni dai medici cinesi è realtà.

Fondamentale anche la disciplina yogica, che attraverso la sana (posture), esercizi di respirazione e meditazione, riesce ad andare in profondità nell’individuo cercando di elevare il suo aspetto psicofisico. Sono davvero numerosi gli studi scientifici, che confermano l’importanza dello Yoga, come strumento di salute e vitalità.

TAG: salute
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