Un taglio del cuneo fiscale che interesserà i redditi fino a 40 mila euro, arrivando a 100 euro al mese per chi guadagna fino a 28 mila euro, per poi scendere con un doppio sistema di decalage.
Sarebbe questa l’ipotesi illustrata dal governo al tavolo con i sindacati in corso a Palazzo Chigi. Dopo i 28 mila euro e fino ai 35 mila, la riduzione delle tasse calerebbe gradualmente fino ad arrivare a 80 euro al mese; oltre i 35 mila euro scenderebbe ancora fino ad azzerarsi. Si starebbe ancora valutando oltre quale soglia trasformare il bonus fiscale in detrazione.
“Meno tasse e più soldi a fine mese per i lavoratori, un Paese più equo, un fisco più semplice. L’intervento sul cuneo fiscale del Governo riguarderà ben 16 milioni di italiani“. Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ricordando che “da luglio potenziamo il bonus già percepito da 11 milioni di lavoratori e dalle loro famiglie, che crescerà a 1.200 euro l’anno. Non ci fermiamo qui: meno tasse e salari più alti anche per i dipendenti con redditi fino a 40mila euro. Si tratta di oltre 4 milioni di cittadini in più. Per questo obiettivo in legge di bilancio abbiamo già stanziato 3 miliardi per il 2020, che aumentiamo a 5 nel 2021”. Con i sindacati, prosegue, c’è stato un confronto “proficuo e molto costruttivo”: “a loro ho spiegato che questo taglio del cuneo fiscale è solo il primo mattone del Paese che vogliamo costruire, il primo passo verso una riforma strutturale del sistema fiscale, a partire dall’Irpef”
La proposta di taglio del cuneo fiscale illustrata dal governo ai sindacati prevede benefici che vanno da un massimo di 1.200 euro l’anno per i redditi più bassi (tra circa 8.200 e 28mila euro di reddito), per poi scendere gradualmente fino ai 192 euro annui che arriveranno nella busta paga di chi guadagna 39mila euro e zero per chi arriva a 40mila. E’ quanto emerge da un documento presentato dal governo al tavolo. Chi ha redditi fino a 33mila euro potrà contare su un beneficio appena sopra i 1.000 euro. Chi ne guadagna 37mila avrà circa 576 euro l’anno in più.
“Una giornata importante perché dopo tanti anni c’è un provvedimento che aumenta il salario netto di una parte dei lavoratori dipendenti. Questo è un primo risultato, che interessa 15-16 milioni di persone che vedrà aumentare il netto in busta paga, nessuno diventa ricco, ma la strada è quella giusta”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi sul taglio del cuneo fiscale. Landini ha inoltre sottolineato “l’impegno per avviare un confronto che deve portare ad una vera riforma fiscale”.
“Non è una risposta che potrà soddisfare tutti, ma è un primo passo importante. Lo sottolineo perché abbiamo portato milioni di donne e uomini del lavoro sulle piazze per arrivare a questo risultato, in oltre un anno di mobilitazione. Un risultato parziale ma positivo”. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, al termine del tavolo a Palazzo Chigi sul taglio del cuneo fiscale. Furlan ha sottolineato il nodo degli incapienti e chiesto benefici anche per i pensionati, sottolineando la necessità di una riforma complessiva del fisco.