Oggi, 12 agosto, si ricorda quell’avvenimento tragico che ebbe luogo a Sant’Anna di Stazzema, nel 1944.
I soldati tedeschi rasero al suolo e uccisero. Distrussero il paese. I morti accertati furono 560. I morti erano per la maggior parte donne e bambini. La furia nazista non risparmiò nessuno.
I soldati tedeschi fecero prigionieri le popolazioni del luogo. Dopodiché uccisero tutti a colpi di mitra e bombe a mano.
Com’è emerso da recenti indagini, avviate anche dalla Procura de La Spezia, l’evento non fu una rappresaglia: non fu cioè un atto di risposta a qualche azione perpetrata dal nemico partigiano. L’eccidio è stato classificato come un vero e proprio omicidio premeditato.
Secondo i nazisti, l’Eccidio di Sant’Anna di Stazzema avrebbe reso più vulnerabile la popolazione locale, indebolendo anche la lotta partigiana.
Studiamo la storia per non dimenticare gli orrori portati avanti dalle derive totalitarie, dalle furie di qualsiasi credo politico.