La Lega rende nota, nel secondo incontro con le parti sociali, la sua volontà di salutare definitivamente gli 80 euro di Renzi.
Il bonus di 80 euro di Renzi verrà tolto dalla busta paga – queste le intenzioni della Lega.
Le fasce di reddito che beneficiano (o beneficiavano) degli 80 euro in busta paga erano (e sono) quelle medio basse.
Del bonus Renzi 80 euro beneficiano attualmente i lavoratori dipendenti con un reddito annuale che va dagli 8.145 ai 26.000 euro.
La Lega vorrebbe trasformare gli 80 euro di Renzi da bonus a detrazione fiscale.
Ma quando Matteo Renzi introdusse il suo bonus non fu tutto oro quello che luccicava: il provvedimento lasciò scontente le fasce più povere della popolazione e quelle più ricche.
Gli 80 euro di Renzi però, come ha più volte affermato la Banca d’Italia, servirono all’economia italiana a dare nuovi impulsi ai consumi, che erano tendenzialmente stagnanti. Difatti economicamente parlando il Bonus Renzi servì a rilanciare l’economia italiana: il PIL aumentò e crebbero i consumi.
Non sono infrequenti le misure economiche che uno stato può adottare per fronteggiare periodi di crisi economica e, quindi, stagnazione dei consumi (e questa è economia basica).
Ma ritorniamo all’argomento principale dell’articolo: l’intenzione della Lega di trasformare il bonus Renzi 80 euro da gentile concessione a detrazione fiscale. Ma trasformando una gentile concessione monetaria a detrazione fiscale gli unici a rimetterci saranno i più poveri, come sempre. I più poveri – per convenzione, in questo articolo – in Italia sono quelli con fascia di reddito compresa tra gli 8.145 e i 13.000 euro annui.
Perché con questa detrazione fiscale voluta dalla Lega a rimetterci saranno i più poveri? Semplice: perché al di sotto della soglia minima non c’è alcuna tassa da pagare e quindi la detrazione sarà corrispondente a zero.
Lo Stato, secondo quanto affermano i tecnici, dovrà sostenere una spesa superiore ai 10 miliardi di Euro. Mentre fino ad oggi il Bonus Renzi era arrivato a pesare allo Stato fino a 10 miliardi di Euro annui.
Se da una parte, quindi, si trova un Movimento Cinque Stelle sempre più assistenzialista nei confronti dei poveri italiani, dall’altro lato è presente la Lega, con le sue misure pseudo-populiste, ma in realtà profondamente elitarie.