
Nonostante tutto, c’è chi continua a negare. I cittadini, che vivono in alcune aree d’Italia stanno morendo, ma spesso tutto questo non importa.
L’inquinamento ambientale sta causando un vera e propria strage. Non lasciano dubbi le parole del ministro della salute Giulia Grillo durante una conferenza stampa di oggi: “I ricoveri ospedalieri per le leucemie infantili registrano nell’area di Taranto un trend in aumento nel periodo 2014-2017 per i soggetto fra gli zero e i 19 anni”. “L’Osservatorio che abbiamo messo in piedi fornirà ogni 6 mesi i dati epidemiologici sulla città di Taranto per acquisire i dati e conoscere le linee di tendenza della condizione sanitaria legate alle emissioni inquinanti dello stabilimento siderurgico e alle altre fonti inquinanti e procedere all’analisi degli effetti e del rischio sanitario”.
Lo ha rilevato il ministro della Salute Giulia Grillo, intervenendo a Taranto al Tavolo Istituzionale Permanente per la riqualificazione della città. Il ministro ha poi lasciato al commissario dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, il compito di illustrare i dati sanitari e ambientali.
“Stiamo lavorando alla revisione del decreto del 24 aprile 2013 Balduzzi-Clini in materia di Valutazione del danno sanitario – ha spiegato Grillo – e che introduce il concetto di valutazione predittiva dei danni sanitari da inserire nelle Autorizzazioni integrate ambientali (Aia). Significa considerare il rischio sanitario e ambientale in aree interessate da grandi gruppi industriali e prevederne l’impatto. L’iter si conclude con le osservazioni di Arpa Puglia, Ares e Asl Taranto, la valutazione dei nostri uffici tecnici su salute e ambiente e un consulto con gli stakeholders del settore. Più velocemente procederemo, prima avremo il decreto ministeriale”.
Sulla Gazzetta ufficiale, ha concluso il ministro, “sono state pubblicate da tempo le linee-guida sull’impatto sanitario per l’applicazione concreta della Valutazione del danno sanitario. Per il nuovo ospedale San Cataldo il 28 maggio c’è stata l’aggiudicazione definitiva della gara e ora dovremo fare gli approfondimenti con l’Asl di Taranto”.
Ovviamente la situazione allarmante della città di Taranto è legata alla presenza dell’Ilva, il polo siderurgico che negli anni è diventato un luogo di morte e malattia. Le prime stime ufficiali a disposizione grazie alla perizia fatta dagli epidemiologi su richiesta del gip Patrizia Todisco, parlano di almeno 90 morti all’anno dal 1998 al 2010 direttamente causate dall’inquinamento dello stabilimento.
Sono cifre che non riescono a quantificare la strage che da decenni va avanti nella città pugliese: difficile, se non impossibile legare un singolo decesso all’aria e ai veleni emessi dall’Ilva, ad ammalarsi e a morire non sono solo ex operai e impiegati ma anche i loro familiari, i figli, i nipoti, semplici vicini di casa.
Poche settimane fa il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, dichiarò: “La notizia che non fa notizia: 600 bambini nati con malformazioni congenite tra il 2002 e il 2015 a Taranto, come riportato nel Rapporto di Valutazione del Danno Sanitario dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal Italia di Taranto. E’ la storia che si ripete, e come accaduto nel 2012 non si rendono pubblici i dati dell’indagine epidemiologica Sentieri dell’Istituto superiore di Sanità su Taranto che li analizza fino all’anno 2018”.