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Emergenza insulina: il diabete di tipo 2 aumenterà di oltre il 20% in tutto il mondo nei prossimi 12 anni

| 22 Novembre 2018 | IL FORMAT

Cosa sta succedendo? Dobbiamo prepararci ad un’altra emergenza? Il quadro allarmante che emerge da uno studio pubblicato su ‘The Lancet Diabetes & Endocrinology’ dal team di Sanjay Basu della Stanford University americana è diretto: la quantità di ormone necessaria per trattare efficacemente il diabete di tipo 2 aumenterà di oltre il 20% in tutto il mondo nei prossimi 12 anni. Ma, senza interventi mirati, l’insulina nel 2030 resterà fuori portata per circa la metà dei 79 milioni di adulti con diabete di tipo 2 che ne avranno bisogno: in pratica, uno su due resterà senza. Un piccolo esercito di malati ‘orfani’ di cure.

I risultati sono particolarmente preoccupanti per le regioni africane, asiatiche e dell’Oceania che, secondo lo studio, totalizzeranno il maggior bisogno insoddisfatto di insulina nel 2030, se non si interverrà sull’accesso. Gli autori avvertono che strategie mirate a rendere l’insulina più ampiamente disponibile saranno fondamentali per far sì che la crescente domanda del pianeta sia soddisfatta. In gran parte del mondo l’insulina è scarsa e inutilmente difficile da reperire per i pazienti. Il numero di adulti con diabete di tipo 2 dovrebbe aumentare nei prossimi 12 anni a causa dell’invecchiamento della popolazione, dell’urbanizzazione e dei cambiamenti associati a dieta e attività fisica.

Secondo studi medici, il diabete aumenta con l’età: dallo 0,5% dei giovani al 10% ed oltre degli over 65. Tra gli ultra 75enni ne è affetta una persona su 5 e nelle fasce di età fino ai 74 anni, gli uomini risultano più colpiti. Una malattia che è in continua crescita: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i diabetici nel mondo, oggi più di 346 milioni, sono destinati a raddoppiare entro il 2030. Il primo trattamento è farmacologico (insulina) per alcuni (con diabete di tipo 1), ma per la maggior parte di quelli con diabete di tipo 2 una alimentazione ben bilanciata, con l’apporto di tutti i nutrienti, è terapeutica e contribuisce a mantenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue.

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Il diabete è la più comune tra le malattie metaboliche, ed è caratterizzata da un aumento del glucosio nel sangue (iperglicemia) per l’incapacità dell’organismo di metabolizzare in maniera corretta i carboidrati, a causa dell’insufficiente produzione di insulina da parte del pancreas. Se ne riconoscono diverse forme: il diabete insulino-dipendente o di tipo 1 (le cellule beta del pancreas che producono insulina sono distrutte completamente da un processo di auto-immunità), il diabete non insulino-dipendente o di tipo 2 (la produzione di insulina da parte delle cellule beta è presente ma è inadeguata al fabbisogno, aumentato a causa del sovrappeso), il diabete secondario a malattie pancreatiche (anche le beta cellule sono coinvolte dal processo patologico), ad alterazioni ormonali, indotto da farmaci o sostanze chimiche e ad anomalie dei recettori insulinici e il diabete mellito gestazionale, che insorge nella donna in dolce attesa.

Il diabete tipo 2, quello più comune, é una malattia multifattoriale, scatenata cioè dall’interazione di più cause, tra cui la predisposizione genetica e l’azione di fattori ambientali. Tra questi ultimi, un ruolo importante nell’insorgenza della malattia è svolto dal sovrappeso e dall’obesità (soprattutto di tipo addominale) e da un’alimentazione sbilanciata, ricca di grassi saturi e zuccheri semplici (carboidrati). La dieta ideale per il diabete non è complessa o restrittiva. Pur dovendo fornire un apporto calorico giornaliero uguale a quello di una persona non diabetica (ovviamente se c’è sovrappeso è indicato un regime ipocalorico), in relazione alla costituzione fisica, al sesso, all’età, alla statura e all’attività lavorativa, deve avere quattro obiettivi: il controllo glicemico, il raggiungimento ed il mantenimento del peso corporeo, la prevenzione ed il trattamento dei principali fattori di rischio cardiovascolare, il mantenimento di uno stato di benessere non solo fisico ma anche psichico. Per cui, la dieta deve essere sempre personalizzata tenendo conto delle abitudini alimentari del soggetto e della famiglia, così come delle sue esigenze di vita di relazione. Una attenzione particolare, dicono gli esperti, va riservata all’assunzione dei carboidrati, in un quantitativo non inferiore ai 130 e non superiore ai 300 g/giorno, che dovrebbero preferibilmente provenire da alimenti ricchi in carboidrati complessi e fibra alimentare, quali legumi, vegetali, cereali integrali e frutta.

I risultati hanno mostrato che in tutto il mondo il numero di adulti con diabete di tipo 2 salirà di oltre un quinto da 406 milioni nel 2018 a 511 milioni nel 2030. Con oltre la metà dei diabetici concentrata in Cina (130 milioni), India (98 milioni) e Usa (32 milioni). Allo stesso tempo l’utilizzo globale di insulina crescerà da 526 milioni di fiale da 1.000 unità nel 2018 a 634 milioni nel 2030, con picchi in Asia (322 milioni di fiale nel 2030).

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