Settimane di polemiche in Serie A, dopo gli ultimi episodi che hanno contraddistinto l’uso del VAR.
Per regolamento il VAR dovrebbe intervenire solo in caso di errori GRAVI del direttore di gara. Molto spesso, da casa, alcune chiamate del VAR sembrano errate, come nel caso di Spal – Atalanta quando Ilicic viene messo giù al limite dell’aria di rigore e l’arbitro, dopo un lungo consulto con il VAR, decide per il calcio di punizione. A primo impatto, il contatto sembra essere in area, ma guardando bene il piede di Ilicic viene toccato da Petagna, fuori dalla linea che delimita l’area di rigore, in questo caso il VAR è stato utile.
Inter – Fiorentina il VAR concede un rigore, strano, all’inter per un tocco di polpastrelli, lieve di Vitor Hugo. Il difensore viola, ha si il braccio largo, ma per regolamento un tocco di mani per essere considerato fallo, deve essere volontario e deve cambiare la traiettoria della palla.
Ci sono altre circostanze però in cui il VAR non interviene lasciando ancora più perplessi, gli spettatori da casa. Ad esempio, in questo weekend è stato dato un rigore alla Fiorentina su una simulazione chiara di Federico Chiesa. Il VAR ha controllato e confermato il rigore, l’attaccante italiano adesso rischia la squalifica.
Di peggio è successo in Juventus – Napoli, in cui il VAR non è proprio intervenuto, dopo l’espulsione al quanto discutibile di Mario Rui e dopo la sbracciata e la testata di Bonucci ad Allan.
Non si riesce a comprendere la reale funzione del VAR, che sembra essere troppo condizionato dalla squadra che anderebbe a “penalizzare” e dall’opinione degli arbitri che lo controllano. L’introduzione del VAR ha permesso sicuramente agli arbitri di migliorarsi, ma sembra non aver eliminato la sudditanza psicologica che e presente in modo troppo elevato in Italia. Il VAR, sarà davvero funzionante quando gli arbitri riusciranno ad avere nella stessa gara un metro di giudizio equo e togliersi il velo della sudditanza psicologica come già è successo negli altri campionati e negli altri sport. Insomma quando il regolamento dell’uso del VAR sarà “uguale per tutti” potremmo finalmente goderci un campionato regolare, ma quel giorno sembra davvero lontano, inoltre non dimentichiamoci che siamo in Italia, e si sà in questo paese nulla è uguale per tutti, nemmeno la legge.