di Marco Staffiero
Giorno dopo giorno si moltiplicano gli studi scientifici, che confermano l’effetto salutare di una dieta vegetariana. Lo studio, pubblicato sul Journal of Internal Medicine, realizzato dall’Università di scienze della vita di Varsavia, dal Karolinska Institutet, dal Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle e dall’Università di Uppsala parla chiaro: chi vuole stare a lungo in salute, può aggiornare la sua lista della spesa aggiungendo porzioni di frutta e verdura, tè, caffè, pane integrale, cereali per la colazione, formaggio magro, olio d’oliva e olio di colza, noci, cioccolato e quantità moderate di vino rosso e birra.
Addio, invece, ad alimenti che alimentano infiammazioni come carne rossa non lavorata e trasformata, patatine e bevande analcoliche. Pochi giorni tempo fa uno studio della Oxford university pubblicato dalla rivista Pnas, che ha calcolato anche i risparmi in termini economici che si otterrebbero, parla da solo: se tutto il mondo adottasse una dieta strettamente vegana si risparmierebbero 8,1 milioni di morti premature da qui al 2050, ma anche un cambiamento minore che limiti il consumo di carni rosse a circa 300 grammi alla settimana ne eviterebbe più di 5 milioni. I ricercatori hanno elaborato quattro diversi scenari, uno di ‘business as usual’ in cui si mantengono le attuali tendenze in termini di dieta, uno in cui si limita la carne a 300 grammi a settimana aumentando l’apporto di frutta e verdura, uno strettamente vegetariano e uno vegano.
Il maggior guadagno in termini di vite salvate, soprattutto per le minori malattie cardiovascolari ma anche per tumori e patologie legate all’obesità, verrebbe appunto dalla dieta vegana, seguita dalla vegetariana (7,4 milioni di morti risparmiate). Queste due permetterebbero anche i maggiori vantaggi in termini di riduzione delle emissioni, del 63% per la dieta vegetariana e del 70% per la vegana, mentre quella ‘moderatamente carnivora’ le ridurrebbe del 30%. I benefici economici per i sistemi sanitari andrebbero dai 700 ai mille miliardi di dollari l’anno.