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I 100 comuni italiani che rischiano il black-out: il bando periferie è congelato

| 11 Agosto 2018 | ATTUALITÀ, POLITICA

Fuori almeno 100 comuni

Almeno 100 saranno i comuni che questa volta vedranno bloccati i propri fondi, provenienti da Roma, per i progetti di riqualificazione urbana delle periferie.

E altrettanti saranno probabilmente i sindaci e le amministrazioni comunali che rimarranno scontenti di questo congelamento di fondi.

Congelamento di fondi che deriva da una disposizione emendata del decreto mille-proroghe. 

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Cori e proteste politiche: bandito il bando periferie

E non saranno solo i sindaci di questi cento comuni a rimanere a secco. Carente di soddisfazione, il frammentatissimo centro-sinistra esclama parole di sconcerto.

La probabilmente solida alleanza Lega – M5S sembra scricchiolare ma pare negare – ancora una volta – che si tratti di un fatto vero.

Se da un lato si grida alla falsità della notizia, dall’altro si esprimono parole poco gratificanti.

La prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, sembra negare l’eventualità che molti comuni quest’anno faranno la fame: ” […] Rassicuro i romani che noi avremo i nostri 18 milioni per tre progetti importanti sulle periferie… […]”.

Il Partito Democratico, d’altro canto, esplode: “Gli investimenti per le periferie romane erano di 40 milioni, e non 18”.

L’importanza dell’emendamento che prevede il congelamento dei fondi per riqualificare un centinaio di periferie italiane è sotto gli occhi di tutti. Le opposizioni, già sul piede di guerra, si domandano secondo quali criteri verranno scelti i comuni ai quali destinare fondi per la riqualificazione delle periferie e se, effettivamente, esistano criteri oggettivi che il governo vuole seguire.

Anche il sindaco di Livorno – Filippo Nogarin -, di colore penta-stellato, insorge contro un emendamento che sembrerebbe privare i comuni – e alcune delle loro periferie – di linfa vitale.

C’è anche ci suggerisce all’ANCI di fare ricorso.

L’intelligenza sul nostro pianeta è costante mentre la popolazione è in crescita.

E anche chi intravede, in questo emendamento, un futuro crollo del consenso dei sindaci dei comuni italiani che – finora – ha giovato all’alleanza M5S – Lega.

Un governo senza consenso difficilmente potrà reggere (questo ce lo insegna la storia). Ed un governo che attua provvedimenti impopolari è ancora più a rischio.

Che il governo giallo-verde sia arrivato ad un punto di svolta?

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