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Glifosato: avvelenamento legalizzato!

| 29 Novembre 2017 | ATTUALITÀ, CRONACA, ECONOMIA, ESTERI, IL FORMAT, POLITICA

Cosa c’è dietro il voto della Germania?

Dopo una lunga stagione di polemiche, caratterizzata da colpi bassi, accuse e pressioni, l’Unione Europea ha deciso di approvare l’uso del glifosato per altri 5 anni. La proposta inviata dalla commissione è stata approvata dopo un lungo percorso bloccato nel parlamento e finito nel comitato d’appello, dove ci ha pensato la Germania ha sbloccare la situazione. Il voto tedesco è stato decisivo per comporre la maggioranza qualificata di 18 paesi con il 65% della popolazione nel loro interno.

In precedenza, lo scorso 24 ottobre quando la commissione ha inviato la proposta in Parlamento, i deputati europei hanno risposto chiedendo l’eliminazione della sostanza attraverso il divieto domestico e successivamente agricolo. In quell’occasione l’Italia, la Francia e l’Austria hanno anticipato il voto contrario anche per le prossime sedute. Ma cos’è il glifosato? Quali sono le sue conseguenze? Perché i paesi, le organizzazioni e addirittura la scienza si dividono al momento di dare un parere?

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Il Glifosato è un composto chimico usato in agricoltura come diserbante. È l’erbicida più usato al mondo, commercializzato dagli anni ’70 esclusivamente dalla Monsanto fino alla scadenza del brevetto del 2001, con il prodotto Roundup: il diserbante è il più venduto al mondo per la sua efficacia e il suo basso costo, ma allo stesso tempo molti studi indipendenti dimostrano che il glifosato in questo prodotto causa difetti neonatali, cancro, danni genetici, alterazioni del sistema endocrino e altri effetti gravi, spesso a dosi molto basse.

Monsanto Papers, tra inchieste, studi e dibattiti.

Col trascorrere del tempo, la scoperta di numerosi casi di cancro, malformazioni e altre malattie in diversi paesi del mondo ha accesso l’allarme su una stretta relazione tra questi casi e l’impiego degli erbicidi a base di glifosato. Nel 2015, l’IARC (International Agency for Research on Cancer) ha qualificato la sostanza come “cancerogeno per gli animali e probabile cancerogena per l’uomo”. In risposta, la Monsanto ha qualificato tale studio come “scienza spazzatura”. Nello stesso anno, l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha definito “non probabile” l’effetto cancerogeno del Glifosato. Mentre l’ECHA (Agenzia Europea per le sostanze chimiche), ritiene sia tossico per fiora e fauna negli ambienti acquatici.

Mentre nel 2015, per l’EFSA, il centinaio di pagine copiate dalle relazioni della Monsanto sembravano abbastanza per giustificarne la difesa, nell’anno in corso il giudice distrettuale di San Francisco, Vince Chabria ha cominciato a desecretare gli atti relativi alle 55 cause legali sporte da persone esposte al Roundup. Le vittime denunciano che l’erbicida abbia causato loro e ai loro familiari il tumore al sistema linfatico. Dalle indagini è emerso il nome di Jess Rowland, l’ex-dirigente dell’EPA (Environmental Protection Agency), accusato di aver impedito la revisione di studi scientifici sull’impatto del glifosato.

Bayern Acquista Monsanto.

Con la cifra di 66 miliordi in contanti e il pagamento di $128 per azione, il gigante tedesco ha comprato Monsanto completando la sua acquisizione più grande di sempre. L’operazione ha visto come protagonista Werner Baummann, amministratore delegato della Bayer e incaricato di convincere gli scettici investitori sulla convenienza di un matrimonio qualificato “Da brividi” dalla Slow Food. Questa posizione di Monopolio ha reso la Bayer protagonista assoluto del mercato agricolo.

…E arriva il voto della Germania.

Alla fine di questo percorso tutto coglie un senso. Durante la seduta, la Germania era contro le corde, dovendo decidere tra il politicamente corretto e i ristretti ma potenti interessi finanziari. Non sarà stato facile rompere la propria neutralità con un sì che ha causato polemiche e divisioni anche all’interno del proprio paese. In quest’occasione gli interessi della Bayer quanto multinazionale si sono sovrapposti ai diritti umani e addirittura all’interesse generale.

Oggi, mentre la Bayer e la commissione festeggiano l’impresa, i malati di cancro e altre vittime del Glifosato non possono fare altrettanto. C’è da chiedersi: Quando saranno trascorsi i 5 anni di proroga, verrà fermato l’uso del glifosato oppure se la caveranno in altro modo? Quante altre vite bisogna sacrificare per soddisfare i loro interessi finanziari?

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