Succede nel 2017 eppure, dall’annuncio affittasi tranne ai meridionali, sembra di tornare negli anni del primo dopoguerra fino agli anni settanta, quando, pieni di speranze, molti meridionali lasciarono la terra natia per trasferirsi al Nord in cerca di quel lavoro tanto agonianto.
Spesso, all’esterno degli edifici, si trovava il cartello affittasi, tranne ai meridionali. Così, molti meridionali, peregrinavano finchè riuscivano ad affittarsi anche una semplice camera condivisa con altre persone in cerca della stessa fortuna.
Il pregiudizio dei meridionali, sporchi, casinari e ladri accompagnava quegli anni. Dopo oltre sessant’anni, quei pregiudizi sussistono ancora e si trovano annunci che riportano la scritta “Affittasi tranne ai meridionali.” Il metodo di pubblicizzare è differente: non più il cartello appeso al portone del palazzo, ma il web; purtroppo il pregiudizio è il medesimo.
E’ accaduto a Padova quando, un padre di Aversa, in provincia di Napoli, era in cerca di un alloggio per la figlia. Gli annunci sono espliciti “No meridionali, specialmente napoletani e siciliani”, “No a persone del sud, no sardi”.
L’ignoranza ed i pregiudizi, sono brutte erbacce da estirpare e non riguarda solo i meridionali ma anche gli omosessuali che, spesso si trovano di fronte a discriminazioni analoghe nella ricerca di una casa in affitto.
Non è una prerogativa di Padova, alcuni mesi fa un docente cosentino e sua moglie, hanno avuto la stessa difficoltà a San Remo: giunti alla stipula del contratto tramite agenzia, una volta visti i documenti e quindi la provenienza degli affittuari, la proprietà si è rifiutata di affittare l’immobile.
Esiste purtroppo, ancora oggi, una discriminazione geografica che diventa intolleranza. Razzisti di casa nostra che, forse per retaggio familiare, si comportano come i loro nonni negli anni cinquanta.
Il post del medico di Aversa, pubblicato su un social network, ha scatenato molte reazioni e commenti. I padovani non ci stanno ad essere etichettati come razzisti contro i “terroni” ma sta di fatto, che gli annunci sono chiari: no gay, no meridionali” specificando spesso, la zona d’origine come un marchio, la lettera scarlatta.
Si parla tanto di tolleranza, integrazione ed i primi razzisti siamo noi a casa nostra.
Chissà cosa ne penserà Salvini!