La situazione in casa M5S si complica ulteriormente, dopo lo scandalo siciliano delle firme false a tener testa al patron Beppe Grillo ci pensa il giudice Roberto Braccialini che sospende l’esclusione dalla lista di Marika Cassamatis, candidata nel Movimento 5 Stelle vincitrice delle Comunarie per la candidatura a sindaco di Genova. Una decisione, quella del tribunale civile di Genova, che annulla letteralmente tutto scombussolando tutti i piani del M5S e soprattutto quelli di Grillo che si trova senza candidati alle elezioni di sindaco di Genova nonostante l’innesto di Luca Pirondini, inserito successivamente alla eliminazione della Cassimatis, vincitore delle Comunarie online indette dallo stesso Grillo.
Dunque, la decisione del giudice Braccialini blocca anche la ricandidatura di Pirondini anche se all’orizzonte si prospetta una battaglia legale interna. Intanto la professoressa Cassimatis conferma l’ennesima vittoria esternando anche la volontà del tribunale di Genova attraverso i social. Una vittoria politica, quella annunciata dalla “scomunicata” Cassamatis, che mette a dura prova il vero senso civico di libertà e di democrazia che, a quanto pare, vede il M5S sempre più protagonista nelle pagine di cronaca che nell’assolvimento dei principi politici per cui sono nati.
Quella trasparenza sempre decantata dai pentastellati che genera sofferenza nella base e che ricorda, per certi versi, il caso Pizzarotti che prontamente ha subito invitato la professoressa genovese ad unirsi al movimento dove milita il sindaco di Parma. Sostanzialmente, adesso, la palla è nelle mani dello staff di Grillo a cui spetta la decisione conclusiva nonostante che la Cassamatis tecnicamente detiene ancora la titolarità del simbolo. Certo che il Movimento 5 Stelle, a due mesi dal voto, ha davvero una gatta da pelare…