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Legagate: è Francesco Vannucci il terzo uomo. Delrio (PD), “Salvini umilia il Parlamento”

| 17 Luglio 2019 | POLITICA

“Ho partecipato all’incontro all’hotel Metropol di Mosca il 18 ottobre 2018 in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l’avvocato Gianluca Meranda. Lo scopo dell’incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti d’affari”.

Lo dichiara Francesco Vannucci, che spiega di essere tra le persone citate nell’audio finito nell’inchiesta sui presunti fondi alla Lega

“Sono profondamente dispiaciuto di essere indicato in modo a volte ironico, a volte opaco, con lo pseudonimo di ‘nonno Francesco’. Confido nella serietà della magistratura italiana nel capire le chiare dinamiche di questa vicenda”, ha aggiunto Francesco Vannucci, 62 anni, di Suvereto, in provincia di Livorno, dicendosi profondamente rammaricato di dover mettere a rischio la privacy sua e della sua famiglia.

Vannucci racconta di essere una delle persone citate nell’audio riportato da BuzzFeed, dove si citano altri due personaggi che sembrano essere coinvolti nella discussione al tavolo dell’Hotel Metropol. Si tratta di un certo ‘Luca’ (Gianluca Meranda, ndr) e di un ‘Francesco’. Nessuna dichiarazione sui temi dell’incontro del Metropole, testimoniati dall’audio di BuzzFeed, aggiungendo solo di non essere stato ancora ascoltato dai magistrati che si occupano del caso.

Il Cremlino non ha mai dato nessun sostegno finanziario a partiti o politici italiani

Lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando la vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega di Matteo Salvini. “Come abbiamo già detto – ha affermato Peskov – nessuno di noi dalla Russia ha mai dato sostegno finanziario ad alcun politico o partito politico in Italia. Non c’è nessun dubbio. C’è una base giuridica per la cooperazione che può essere attivata in qualsiasi momento su richiesta delle parti”. Riferendosi su una possibile cooperazione tra Russia e Italia nelle indagini sulla vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega.

Per ora nessuna informativa alla Camera di Salvini

“Ancora non c’è disponibilità da parte del ministro Matteo Salvini a venire a riferire alla Camera sul caso Russia così come chiesto dal PD, da LeU e da +Europa. E’ quanto è emerso dalla conferenza dei capigruppo.

L’affondo del capogruppo del PD alla Camera, Graziano Delrio, al termine della conferenza dei capigruppo a Montecitorio non si è fatta attendere: “La scelta del ministro Salvini di non venire in Parlamento a riferire con un’informativa sul caso Russia umilia il Parlamento. Per noi le attività vengono sospese e ora occupiamo la commissione dove si esamina il decreto legge sulla sicurezza bis”. L’inchiesta sui presunti fondi russi alla Lega intanto va avanti a Milano. Ma i pm, per ora, non sentiranno Salvini. “Non serve”, dice il procuratore Greco

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