La notte è stata meno agitata grazie all’efficace azione delle forze dell’ordine, come affermato dal ministro degli interni francese, Gérald Darmanin, in merito alla quinta notte di proteste e violenze urbane che sono seguite all’uccisione del giovane Nahel Merzouk da parte della polizia a Nanterre, nella periferia di Parigi. Scontri si sono verificati a Parigi, nella zona degli Champs Elysées, a Marsiglia, a Lione, a Nizza e a Rennes. A Brest, una concessionaria della Renault è stata incendiata. In totale, sono stati effettuati 486 arresti, di cui 194 nella capitale francese. La rivolta ha coinvolto anche la Svizzera, dove sono stati segnalati incidenti e saccheggi nel centro di Losanna. I manifestanti sono descritti come giovani dinamici, connessi e spesso molto giovani, secondo le autorità. Questo è il profilo di alcuni dei manifestanti che hanno espresso la loro rabbia dopo la morte di Nahel, 17 anni, durante un controllo da parte di un agente di polizia, e hanno marciato attraverso le principali città del Paese. Il ministro Darmanin ha dichiarato che l’età media dei fermati è di 17 anni. Alcuni di loro sono già stati processati nei tribunali della regione parigina.