Sono dieci le persone iscritte nel registro degli indagati nell’inchiesta avviata dalla procura di Castrovillari sulla morte di Denise Lagatà, la studentessa di 18enne deceduta martedì scorso nel fiume Lao, a Laino Borgo, sul Pollino, a seguito della caduta in acqua mentre stava facendo rafting insieme a un gruppo di compagni di classe e ad alcuni professori.
Tra gli indagati: il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo, i responsabili della società “Pollino rafting” e sette guide della stessa società.
L’autopsia disposta ieri dalla procura dopo il ritrovamento del corpo di Denise sul fondo del Lao aiuterà a chiarire i motivi della morte della giovane studentessa se per annegamento o a seguito di un colpo.
“Le indagini in corso riguardano sia l’accertamento preciso delle cause della morte di Denise Galatà, sia l’esatta ricostruzione della dinamica dell’incidente e della programmazione ed esecuzione dell’attività nel corso della quale si è verificato il decesso“. A chiarirlo è il procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio.
“Nel pomeriggio del 30 maggio – si legge nella nota della procura della Repubblica – la Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Castrovillari ha ricevuto la segnalazione della scomparsa di Denise Galatà, classe 2004, effettuata da una delle guide che erano presenti durante l’escursione di rafting sul fiume Lao partita da Laino Borgo con arrivo a Laino Castello. La ragazza faceva parte di un gruppo di 40 persone, composto da altri 35 studenti e 4 insegnanti che aveva organizzato l’escursione con la Asd Canoa Club Lao Pollino di Laino Borgo“.
“Durante la gita scolastica, per cause in corso di accertamento, la giovane cadeva nel fiume Lao da uno dei 7 gommoni guidati da 9 istruttori – si legge ancora nella nota – Il piano di ricerche è stato immediatamente avviato e le attività, condotte fino al calare della luce, sono state condotte dai carabinieri del comando provinciale di Cosenza insieme ai vigili del fuoco e al soccorso alpino Calabria, con l’impiego anche di un elicottero dell’Aeronautica militare“.
“Dopo aver individuato il luogo in cui è partita la segnalazione – ha riferito ancora la procura – i militari dell’Arma ed il personale specializzato hanno recuperato tutti i partecipanti all’escursione, aiutandoli a risalire la ripida sponda del fiume con le corde, e contestualmente hanno battuto la zona per la ricerca dell’unica studentessa che mancava, ritrovando solo il gommone sul quale sedeva. Le operazioni di rintraccio sono poi riprese all’alba del 31 maggio, impiegando anche i droni dei carabinieri forestali. Nel primo pomeriggio, il personale specializzato dei vigili del fuoco che nel frattempo a bordo dei gommoni stava attraversando il percorso fluviale, ha rinvenuto il corpo esanime della ragazza”.
Intanto le attenzioni si sono spostate anche sulla preside dell’Istituto di Castrovillari Francesca Maria Morabito. A seguito dell’invio degli Ispettori dell’Usr da parte del Ministro Valditara, la dirigente è stata ascoltata per oltre 4 ore. L’interrogatorio si è reso necessario per “verificare che tutte le misure di sicurezza siano state adottate” e di “capire le condizioni organizzative e di sicurezza dell’attività proposta ai ragazzi della scuola“.
Oltre alla dirigente, è stato ascoltato anche il personale amministrativo, i due professori che hanno accompagnato gli alunni delle classi quinte in gita e gli altri docenti per verificare la regolarità della documentazione relativa all’organizzazione della gita scolastica.
Il rafting è uno sport acquatico che si pratica esclusivamente in outdoor. Il nome deriva dalla parola inglese “raft”, letteralmente “zattera”.
Lo scopo del rafting, infatti, è quello di discendere un corso d’acqua a bordo, non di una zattera, ma di un gommone, superando gli ostacoli naturali, come sassi, ripide e correnti, presenti lungo il percorso.
Il fiume Lao, per la sua struttura e portata di acqua, è uno dei corsi d’acqua più apprezzato per questa tipologia di sport estremo.