Un neonato salvato appena in tempo mentre per un bambino di un anno, un adulto ed una donna non c’è stato invece nulla da fare: sono annegati dopo che il barchino sul quale viaggiavano in 36, con rotta Lampedusa, s’è ribaltato, ed è affondato, a circa 38 miglia dalla costa.
A soccorrere i migranti, genitori dei piccoli compresi, finiti tutti in acqua, sono stati gli equipaggi di due pescherecci tunisini. Sei, fra cui i cadaveri, sono stati trasbordati su una motovedetta della Guardia costiera e sono giunti in tarda mattinata nel molo Favarolo, a Lampedusa. Il neonato e altri 3 migranti sono stati portati subito, in via precauzionale, nel poliambulatorio.
Sono 30 i migranti salvati dai militari della Guardia costiera, poi trasportati al molo Favarolo. Le salme portate a Lampedusa sono state sistemate alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, lo stesso stanzino dove ieri era giunto il corpo di un uomo, adulto, recuperato nelle acque antistanti a Cala Uccello.
La salma è risultata essere in avanzato stato di decomposizione; pare – secondo l’ispezione cadaverica – che fosse in acqua da almeno 10 giorni. Il procuratore capo facente funzioni, Salvatore Vella, ha aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.
Il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, commentando l’ultimo naufragio ha lanciato l’allarme: “Siamo in guerra che molti ignorano o fanno finta di ignorare. Serve una legge speciale per Lampedusa che aiuti concretamente a gestire questo fenomeno che ha ricadute sulla gestione del territorio, e quindi sull’amministrazione comunale”.
Rivolgendosi al titolare del Viminale, ha aggiunto: “Serve una task force pronta ad occuparsi di tutti gli aspetti connessi ai soccorsi e alla macchina dell’accoglienza: il ministro Piantedosi venga di persona, venga a vedere”. Poi Mannino ha concluso: “Spero che il Governo Meloni si ravveda e nel milleproroghe conceda al nostro Comune gli aiuti promessi. Con questi ritmi, con questi numeri da capogiro anche in pieno inverno, non so fino a quando riusciremo a fronteggiare tutto ciò”.
Nella notte sono avvenuti altri sbarchi sull’isola, dove, con sette barchini, sono giunti 307 migranti. Poco prima della mezzanotte ci sono stati tre arrivi con 163 persone e all’alba, su 4 barconi, sono arrivati in 144. Anche in questo caso a soccorrere i natanti, con donne e minori originari di Congo, Costa d’Avorio, Mali, Nigeria, Gambia, Camerun e Burkina Faso, sono state le motovedette della Guardia di finanza e della Capitaneria.
Tutti, dopo un primo triage sanitario effettuato a molo Favarolo, sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, ci sono oltre 1.300 ospiti a fronte di 390 posti disponibili. La Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento, con i traghetti di linea della mattina e della sera per Porto Empedocle, di 180 persone (100 in mattinata e 80 in serata). Tragedia anche al largo di Sfax, in Tunisia, dove un’imbarcazione è affondata: cinque cadaveri sono stati recuperati da un gruppo di pescatori intervenuto in soccorso.